Avv. Stefania Sbressa Agneni Avvocato Matrimonialista Autrice per Giuffrè Editore  Responsabile AMI Sezione Territoriale di Verbania Scrive per la rivista La Grinta di Vercelli

Gen.le Avv.Sbressa,

ho intenzione di separarmi da mio marito al quale non posso rimproverare nulla in quanto è un angelo di nome e di fatto e mi vuole un bene dell'anima essendo innamorato di me da oltre quindici anni. Lui è sempre stato premuroso con me e mio figlio di dieci anni, avuto a vent'anni da una mia precedente relazione, che considera suo figlio. Io da alcuni mesi ho perso la testa per un altro uomo sposato che non mi può offrire niente, avendo un mare di problemi economici, ma che amo al punto di mandare in aria un matrimonio che a me sta stretto e che da tempo non mi fa più battere il cuore come vorrei. Io voglio molto bene e ci tengo tanto a mio marito ma non lo amo più e lui pur di salvare il nostro matrimonio mi perdonerebbe anche le mie fughe con il mio nuovo amore e nonostante questa situazione provvede al mio mantenimento e a quello di mio figlio, non avendo io un lavoro e un reddito per poter, come dice Lei, caro avvocato, scegliere e disporre della mia vita. Secondo Lei posso separami e continuare a vivere con mio marito nella nostra casa, in quanto non voglio mandare via di casa un uomo stupendo e raro e che non ha colpa di niente sennò di amarmi sempre e comunque ed io mi sentirei troppo in colpa?

Ines, Vercelli

Cara lettrice,

con la separazione legale dei coniugi vengono meno i doveri che discendono dal matrimonio tra i quali rientra l' obbligo della coabitazione che naturalmente può essere derogato per motivi professionale e su accordo dei coniugi. Nel Suo caso avrei bisogno di avere maggiori informazioni, per esempio dovrei sapere come è strutturata l'abitazione per una possibile suddivisione di essa. Mi chiedo se è possibile creare due appartamenti separati o si tratta di un immobile piccolo ed indivisibile? Normalmente la casa coniugale viene assegnata ad uno dei coniugi e all'altro viene dato un termine per trovarsi un idonea sistemazione. In pratica, se l'immobile non è divisibile, continuereste a vivere insieme e il provvedimento del Giudice che Vi autorizza a vivere separati non avrebbe alcun senso. Credo che, nel Suo caso occorra vedere bene come suddividere l'appartamento, riservando alcuni spazi ad uso esclusivo di Suo marito, come potrebbe essere uno studio in cui lo stesso potrebbe anche dormire con un uso comune dei servizi, quali cucina e bagno. Le consiglio di stipulare anche una scrittura privata con Suo marito su questi punti, da allegare al ricorso per separazione che suppongo essere consensuale. Le faccio presente che una simile condizione potrebbe anche non venire omologata dal Giudice con un conseguente rigetto. Nel Suo caso mi sento di dirle che durante il periodo di separazione legale i coniugi hanno la possibilità anche di riconciliarsi ed iniziare un nuovo percorso di vita comune, in quanto nei tre anni il legislatore ha previsto anche tale possibilità. Rifletta anche su questo cara lettrice e non giochi troppo con i sentimenti.