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Avv. Stefania Sbressa Agneni
Avvocato Matrimonialista
Autrice per Giuffrè Editore 
Responsabile AMI Sezione Territoriale di Verbania
Scrive per la rivista La Grinta di Vercelli

Preg.mo Avvocato,

da circa due anni il rapporto con mia moglie va malissimo e stiamo ancora insieme solo per nostra figlia di 8 anni che però ultimamente intuisce la situazione familiare non felice. Io da quasi un anno frequento di nascosto un'altra donna che è un'amica d'infanzia di mia moglie e con la scusa di portare a passeggio i cani, ci incontriamo spesso ed abbiamo capito di amarci. In questo momento mi sento le idee confuse e mi sento disorientato ovvero non me la sento di separarmi e di prendere una decisione definitiva. Vorrei solo allontanarmi dalla casa e da mia moglie per un po', ho già visto una mansarda carina che vorrei affittare e rimanerci fino a quando non avrò le idee chiare, ma mi chiedo se posso farlo e mia moglie può fare qualcosa contro di me?

( Ivan '75)

Caro lettore,

uno dei doveri che discendono dal matrimonio è costituito dalla coabitazione secondo l'articolo 143 del Codice Civile, che naturalmente può venire meno su accordo dei coniugi, ad esempio per motivi di lavoro quando uno dei due per lavorare è costretto di allontanarsi dalla propria residenza coniugale. Nel suo caso se sua moglie non accetta questa sua decisione di allontanarsi per poter riflettere, potrebbe, in caso di separazione, addebitargliela per abbandono del tetto coniugale. Tuttavia, Le consiglio di trovare un accordo scritto con sua moglie che regolarizzi tutti gli aspetti, anche quelli economici inerenti al mantenimento della minore, specificando che sua moglie è d'accordo che Lei si allontani dalla casa coniugale. Così facendo non incorrerà in grossi problemi futuri in caso di separazione anche giudiziale.

 

NEW DALLA CORTE:UNA CASA PER I PAPA' SEPARATI.

Questo mese, invece della sentenza della Cassazione, viene messa in risalto una notizia che prende in considerazione la vita difficile dei padri separati con prole che vengono spesso penalizzati dalla separazione che determina sempre di più un impoverimento della loro capacità economica. La prima casa per i papà separati un anno fa, in via di Torre Pratolungo, al Tiburtino a Roma. A distanza di un anno la seconda casa, inaugurata da poco sempre a Roma, una struttura d'accoglienza gestita dalla cooperativa “Un Sorriso” composta da 10 appartamenti di 65 metri quadrati, con un giardino ed una villa adiacente utilizzata come studio, area ludica per i figli ed uffici per il supporto familiare, legale e psicologico dei padri separati. Testimonial dell'iniziativa, il giornalista Tiberio Timperi separato da anni e con una causa molto problematica e difficile. Per accedere alla casa i papà devono essere separati o avere una separazione in corso, avere uno o più figli minori. Inoltre, devono avere redditi fra 7 mila e 9 mila euro, per poter avere una casa in affitto nella struttura per un anno a 300 euro al mese.

 

Si precisa che questa consulenza online è stata fornita dietro pattuito compenso forense.

 

Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni

Articolo pubblicato nella rubrica " Diritto e Sentimenti "

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Famiglia e persone

"Famiglia e Persone" UTET Giuridica

Scritto da AVV. SBRESSA AGNENI

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