La Corte di Cassazione con la sentenza n. 25134/2018 ha fornito le linee guida per la determinazione dell'assegno di mantenimento per i figli.
In primis gli Ermellini evidenziano che l'articolo 148 del codice civile non detta un criterio automatico, ma prevede una valutazione più completa rispetto al calcolo percentuale dei redditi della madre e del padre ed è più elastico.
In particolare, oltre ai redditi, sono valutate tutte le risorse economiche e le capacità di svolgere un'attività professionale e domestica, compiendo un'indagine comparativa delle condizioni dei due obbligati.
In sede di separazione deve essere determinato l'ammontare dell'assegno di mantenimento, considerando le esigenze dei figli ovvero:
il tenore di vita goduto dalla prole in costanza di matrimonio;
le risorse economiche dei genitori;
i tempi di permanenza presso ciascuno di essi;
la valenza economica dei compiti domestici e di cura dei genitori.
Infine la Corte, ribadito il principio della bigenitorialità, ha ritenuto che nell'ambito dell'affidamento condiviso del minore, il suo preminente interesse a una crescita serena ed armonica vada salvaguardato prevedendo la collocazione stabile presso il genitore con il quale prima ha vissuto prevalentemente, e garantendo al genitore non collocatario ampi periodi di tempi per tenere il figlio presso di sé.
Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni
Articolo pubblicato nella sezione " News dalla Corte "
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