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Avv. Stefania Sbressa Agneni
Avvocato Matrimonialista
Autrice per Giuffrè Editore 
Responsabile AMI Sezione Territoriale di Verbania
Scrive per la rivista La Grinta di Vercelli

Preg.mo Avvocato,

sono sposata con la comunione dei beni da dieci anni e ho un figlio di sei anni. Ultimamente il rapporto con mio marito va male al punto che quasi ogni giorno discutiamo animatamente sempre per i soldi che non bastano mai. Pensi che arriviamo a mala pena alla terza settimana del mese e la quarta mi vergogno a descriverla. In questa situazione tragica, mio marito ha acquistato un'automobile a rate intestandosela a nome suo e firmando solo lui il finanziamento. Nel caso che lui non riuscisse più a pagare le rate, io risponderei del suo debito dal momento che non ho firmato nulla e solo lui si è impegnato? (Ernesta '74)

Cara Sig.ra Ernesta,
rispondo alla sua domanda in modo sintetico dicendoLe che essendosi sposata in regime di comunione dei beni anche lei sarebbe debitrice in caso di mancato pagamento delle rate dell'automobile da parte di suo marito e ciò indipendentemente dal fatto che Lei abbia firmato o meno. Vista la situazione, La informo che i coniugi possono apportare delle modifiche al regime della comunione dei beni, modificando anche il regime vigente al momento del matrimonio che nel suo caso consisterebbe nel passare dalla comunione al regime della separazione dei beni. Tali convenzioni matrimoniali debbono essere stipulate per atto pubblico sotto pena di nullità e possono essere stipulate in ogni momento. Attenzione però perchè le convenzioni matrimoniali non possono essere opposte ai terzi quando a margine dell'atto di matrimonio non risultano annotati la data del contratto, il notaio rogante e le generalità dei contraenti.


NEW DALLA CORTE: LA MOGLIE RICCA ERDITIERA HA DIRITTO ALL'ASSEGNO DIVORZILE.

Secondo la Corte di Cassazione anche l'ex moglie milionaria deve essere mantenuta in quanto in tema di assegno divorzile è sempre necessario verificare la possibilità per il coniuge richiedente di conservare un tenore di vita analogo a quello avuto in costanza di matrimonio. Questa precisazione arriva dalla I sezione civile della Corte di Cassazione che con sentenza n°23776/11 si è occupata di un caso in cui i giudici di merito avevano respinto la domanda della ex moglie diretta ad ottenere un assegno per il mantenimento ed il versamento di una quota del TFR, mentre la Corte d'Appello, rilevando una significativa sproporzione fra i redditi delle parti condannava l'ex marito al pagamento di un assegno mensile di euro 508 in favore della moglie a cui riconosceva anche il diritto a percepire la quota del 40% dell'importo liquidato a titolo di trattamento di fine rapporto. Contro tale decisione, l'uomo proponeva ricorso per Cassazione denunciando la reale situazione reddituale della donna, del suo patrimonio immobiliare arricchito della qualità di erede della madre defunta e della mancanza di incidenza di detto assegno sul tenore di vita della stessa. I Supremi Ermellini hanno però respinto il ricorso precisando testualmente che “ l'accertamento di detto diritto va effettuato verificando l'adeguatezza o meno dei mezzi del coniuge richiedente alla conservazione di un tenore di vita analogo a quello mantenuto in costanza di matrimonio”. Inoltre la stessa ha affermato che pur a seguito delle acquisizioni immobiliari della donna conseguenti alla morte della madre, perdurasse una significativa sproporzione fra i redditi delle parti, desumibile oggettivamente dalle loro dichiarazioni dei redditi, in quanto l'ex marito avrebbe mantenuto quasi il doppio delle risorse su cui poteva contare la ricca ex moglie.

IN ITALIA SEMPRE MENO MATRIMONI E PIU' DIVORZI.

Nel contesto europeo, l'Istat ha rilevato che l'Italia è quart'ultima per quanto riguarda la percentuale di matrimoni e penultima per i divorzi, seguita solo dall'Irlanda. I matrimoni sono per la maggior parte celebrati con il rito civile, mentre aumentano frequentemente i divorzi, soprattutto nel nord Italia. Ed in tempo di crisi economica la famiglia è sempre più a rischio in termini di unioni stabili e durature in quanto aumentano i problemi che il nucleo familiare deve affrontare nella quotidianità sempre più difficile da gestire con stipendi che non sono rapportati al costo della vita. Conseguentemente i litigi tra coniugi sono all'ordine del giorno ed il passaggio dal matrimonio alla separazione diventa purtroppo inevitabile.

 

 

Si precisa che questa consulenza online è stata fornita dietro pattuito compenso forense.

 

Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni

Articolo pubblicato nella rubrica " Diritto e Sentimenti "

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Famiglia e persone

"Famiglia e Persone" UTET Giuridica

Scritto da AVV. SBRESSA AGNENI

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