Avv. Stefania Sbressa Agneni Avvocato Matrimonialista Autrice per Giuffrè Editore  Responsabile AMI Sezione Territoriale di Verbania Scrive per la rivista La Grinta di Vercelli

Egr. Avvocato,

io ed il mio compagno conviviamo da circa otto anni. Lui è un imprenditore con un buon giro di affari ed io prima di andare a vivere con lui facevo l'estetista presso un centro benessere. Dopo lunghe insistenze da parte sua dovute alla sua gelosia , ho accettato di lasciare il mio lavoro per seguirlo nelle sue frequenti trasferte lavorative in Italia ed in Europa. Adesso a 38 anni suonati sono molto preoccupata per il mio futuro anche perchè lui non vuole sposarsi essendo contrario al matrimonio per principio.
(Luisa)

Cara lettrice,
la convivenza è fondata sulla libera scelta delle persone coinvolte nella relazione che viene ogni giorno confermata con la quotidianità. Forse, in questo momento della tua vita non ti basta più solo seguire il tuo partner nelle lunghe trasferte in giro per il mondo e la scelta che dovrai compiere con molta ponderazione è tra l'amore anche geloso di lui e la tua indipendenza ed autonomia non solo economica. In considerazione che è stato lui a farti lasciare il tuo lavoro e quindi a rinunciare al tuo reddito, ti consiglio di chiedere al tuo compagno di impegnarsi formalmente con un vero e proprio contratto redatto nel rispetto degli articoli 1321 e 1322 del codice civile, stabilendo le regole relative agli aspetti economici della vostra vita insieme. Ad esempio potrete concordare di aprire un conto corrente cointestato ad entrambi ma alimentato solo con il denaro di lui, potrete anche riconoscere il tuo lavoro casalingo determinandone un valore economico, decidere anche di cointestare i beni che acquistate insieme anche se solo con l'esclusivo apporto economico di lui, potrete altresì predisporre una polizza pensionistica. Un simile accordo giuridicamente vincolante consentirebbe di avere una maggiore chiarezza e fiducia nel Vostro rapporto e una protezione qualora la storia non funzionasse. Se il Tuo compagno è veramente disponibile a condividere la sua vita con te non avrà alcun problema a tutelarti anche senza il matrimonio.

NEW DALLA CORTE: ASSOLTO IL PADRE CHE NON PAGA PER TEMPORANEE DIFFICOLTA' ECONOMICHE.

Un papà che versa in ritardo l'assegno di mantenimento non può essere condannato se il ritardo è dovuto a temporanee difficoltà economiche. Ciò è quanto chiarisce la Corte di Cassazione con sentenza n° 25596/2012 occupandosi di un padre separato che pur avendo sempre cercato di pagare entro i termini stabiliti dal Giudice si era trovato in difficoltà e per alcuni mesi i versamenti erano stati irregolari e non puntuali.

IN ITALIA LA FAMIGLIA E' SEMPRE PIU' IN CRISI.

In questi giorni estivi caldissimi l'Istat dichiara che la famiglia è sempre più in crisi, presentando i dati di una ricerca sul matrimonio in Italia, la cui durata media è di 15 anni. Si separa il 30 per cento dei coniugi e dal 1995 le separazioni sono cresciute quasi del 15 per cento. Nella maggior parte dei casi ci si separa consensualmente e l'età media in cui ci si lascia è di anni 45 per gli uomini e di anni 42 per le donne. L'affidamento dei figli è condiviso in 9 casi su dieci. In Italia le unioni durano di meno e sono a tempo determinato.