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Avv. Stefania Sbressa Agneni
Avvocato Matrimonialista
Autrice per Giuffrè Editore 
Responsabile AMI Sezione Territoriale di Verbania
Scrive per la rivista La Grinta di Vercelli

Egr. Avvocato Sbressa Agneni,

sono separata da molo tempo da mio marito ed ho un figlio di anni 25 che da due anni si è iscritto all'università con molta determinazione e volontà. Da qualche mese il padre continua a lamentarsi di dover ancora pagare l'assegno per il figlio che è maggiorenne e che per lui dovrebbe andare a lavorare e mantenersi da solo senza continuare a dipendere dal padre. Vorrei sapere se il mio ex marito può venire meno a tale obbligo visto che il ragazzo è maggiorenne. Le dico che per me sarebbe problematico provvedere solo io alle spese dell'università. (Maria,Gattinara)

Cara lettrice,
mi capita spesso di seguire casi come il tuo poiché il discutere sul mantenimento dei figli maggiorenni accomuna molti coniugi separati. Se il suo ex marito continua ad insistere nel negare al figlio la possibilità di studiare, le consiglio di rivolgersi al giudice che dovrà valutare in concreto le sue inclinazioni ed aspirazioni. I genitori hanno il dovere di assecondare le aspirazioni professionali dei figli, a meno di non dimostrare che il comportamento della prole mascheri, in realtà, la volontà di non lavorare né di studiare. E poi il fatto che suo figlio venticinquenne abbia deciso di studiare non può assolutamente ritorcersi a suo danno. Infine le faccio presente che anche la Corte di Cassazione ha sostenuto, in occasione di un caso analogo al suo, che il dovere di mantenere la prole persiste finchè le caratteristiche anagrafiche del figlio, per quanto maggiorenne, siano compatibili con le ansie di cambiamento e di accrescimento professionale e culturale.

NEW DALLA CORTE: RISCHIA IL CARCERE LA COPISTERIA CHE FOTOCOPIA LIBRI SE...
La Corte di Cassazione con sentenza n° 13956 del 10.04.2012 ha stabilito che il titolare di un negozio che fotocopia libri rischia grosso penalmente se non paga i diritti alla SIAE. In particolare, il titolare del negozio che fotocopia i testi universitari agli studenti guadagnandoci parecchio, considerato che non versa le previste royalty agli editori, rischia penalmente di essere condannata ad un anno di reclusione e a tre mila euro di multa. Ad inchiodare la copisteria è stato proprio il pubblico dei giovani che affollano i locali dell'esercizio, inducendo i giudici ad escludere che le riproduzioni riguardanti le discipline scientifiche più disparate siano realizzate per soddisfare esigenze private dell'imprenditrice.

 

 

Si precisa che questa consulenza online è stata fornita dietro pattuito compenso forense.

 

Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni

Articolo pubblicato nella rubrica " Diritto e Sentimenti "

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"Famiglia e Persone" UTET Giuridica

Scritto da AVV. SBRESSA AGNENI

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