Capita sovente che in sede di consulenza legale, un coniuge chieda all'avvocato matrimonialista se può lasciare la casa coniugale a causa di un clima familiare divenuto insostenibile ed intollerabile.Va subito detto che abbandonare il tetto coniugale non comporta sempre l'addebito della separazione, però occorre dimostare che la convivenza era insostenibile.
Questo è il principio espresso ultimamente dalla Corte di Cassazione che ha respinto la decisione della Corte d'Appello che ha assolto una donna accusata di abbandono del tetto coniugale: era affetta da una grave forma di depressione, ed in seguito ad un litigio con il marito aveva tentato il suicidio. Perchè si configuri l'addebito non è sufficiente sottrarsi alla coabitazione ed ai connessi obblighi di assistenza, ma è necessario che l'allontanamento sia ingiustificato. E' quindi, giustificato, l'abbandono della casa coniugale non solo nei casi di cessazione degli effetti civili del matrimonio, ma ove sussistano ragioni oggettive che non consentano la prosecuzione della vita in comune.