Con la sentenza n° 5847 del 08.03.2013, la Corte di Cassazione ha affermato che perde l'affidamento dei figli il padre che parla male della madre. Per gli Ermellini tale modo di fare comportava una sindrome da alienazione parentale dei figli ed evidenziava il danno irreparabile da essi subito per la privazione del rapporto con la madre, provocando gravi squilibri psichici nei bambini. Nel caso oggetto della sentenza, il parlare male, sino a denigrare, la propria ex moglie è costato molto caro ad un uomo, colpevole di aver provocato la PAS ( sindrome di alienzione genitoriale) nei propri figli minori, danneggiando gravemente il loro rapporto con la propria madre sino al punto di rifiutarne la presenza e qualsiasi contatto.
In particolare, gli Ermellini hanno ritenuto che “ il comportamento negativo dei due figli verso la madre fosse stato provocato dalla condotta ostruzionistica del marito, che aveva ostacolato gli incontri e ingiustificatamente screditato la figura nei loro confronti, in tale modo danneggiandone l'equilibrio psichico”. E' emerso, quindi, un giudizio negativo sulle attitudini genitoriali del padre, derivandone che l'affidamento condiviso fosse pregiudizievole per i minori.
Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni
Articolo pubblicato nella sezione " News dalla Corte "
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