In linea generale i conviventi e le coppie di fatto non hanno alcun diritto riconosciuto giuridicamente dallo Stato italiano. Solo con il matrimonio si diventa parenti ed affini e solo tra questi ci sono diritti e doveri morali ed economici. Altrimenti non si possono richiedere determinati diritti ovvero, per esempio, non si può decidere per l'altro in caso di malattia e tanto meno ricevere la pensione di reversibilità o l'eredità, a meno che per quest'ultima non si stabilisca in un testamento. L'unione civile non autorizza un direttore sanitario ad ascoltare la volontà del compagno o della compagna di un malato. Nonostante ciò, però, la coppia non sposata può tutelarsi soprattutto dal punto di vista economico, ovviamente se entrambi sono d'accordo a riconoscersi dei diritti. L'ordinamento giuridico italiano riconosce i rapporti tra le persone quando sono definiti in un documento che ha valore giuridico obbiettivo, come un contratto di convivenza a contenuto economico. Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Il contratto di convivenza consente di autodisciplinare il rapporto affettivo con regole economiche. In pratica, consiste in una scrittura privata che viene redatta dall'avvaocato e serve per tutelare i due partner in caso che la storia sentimentale dovesse finire. Nel caso di casa cointestata, si stabilisce chi dei due continuerà ad abitarci quando l'amore vacillerà e a quanto ammonterà l'indennità da corrispondere all'altro. La stessa cosa con i beni personali, dai mobili all'auto, fino al cane o al gatto. Se non si giunge a questo tipo di accordi, per stabilire cosa spetti all'uno o all'altro, non resta altro che fare causa all'ex. Bisogna sempre tenere presente che se i beni sono intestati solo a uno dei due è molto difficile dimostrare che anche l'altro ha dato il suo contributo economico.
Per quanto riguarda i diritti ereditari è bene ricordare che senza testamento, al compagno non spetta nulla. Con un testamento, tutto ciò che non rientra nella quota obbligatoria destinata ai familiari può andare al compagno. E' preferibile sempre nominare il proprio partner anche esecutore testamentario che è colui che fa valere le disposizioni del testatore sia in termini morali sia intermini economici. Per quanto riguarda i figli i problemi non sussistono poiché la distinzione tra figli naturali e legittimi oggi non esiste più. Oggi sono sempplicemente figli e sono tutelati in virtù del rapporto genitoriale a prescindere di coppie conviventi o sposate. Da fine novembre 2012 è entrata in vigore una legge che stabilisce l'uguaglianza di diritti tra figli nati dentro e fuori dal matrimonio.