Quando l'amore è finito il partner non può essere buttato fuori casa dall'oggi al domani anche se la casa è di proprietà dell'altro. A stabilirlo è la recente sentenza n° 7214/2013 della Corte di Cassazione che ha precisato che anche in caso di convivenza more uxorio è sempre necessario concedere al partner un termine adeguato per dargli la possibilità di trovare una nuova casa o una sistemazione alternativa. Gli Ermellini, richiamando altre pronunce, spiegano che “ la famiglia di fatto è compresa tra le formazioni sociali che l'art.2 della Costituzione considera la sede dello svolgimento, della personalità individuale, il convivente gode della casa familiare, di proprietà del compagno o della compagna, per soddisfare un interesse proprio, oltre che della coppia, sulla base di un titolo a contenuto e matrice personale, la cui rilevanza sul piano della giuridicità è custodita dalla Costituzione, sin da assumere i connotati tipici della detenzione qualificata”.
In conclusione, l'assenza di un giudice, non consente al convivente proprietario di ricorrere alle vie di fatto per estromettere l'altro dall'abitazione, dovendo prima avvisare il partner e concedergli un termine congruo per reperire altra sistemazione.
Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni
Articolo pubblicato nella sezione " News dalla Corte "
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