Tra i libri dimenticati e pieni di polvere di un'aristocratica biblioteca lacustre in cui era da rimanerci una vita intera senza frainteindimenti ed inganni, si trovava, stranamente senza l'ex-libris, la Principessa dei Grandi Magazzini di Ernestine Gilbreth Carey, che aveva la forza di suscitare l'attenzione e la curiosità di leggerne subito la trama.
Il volume del 1958 edito dalla Baldini & Castoldi, il cui titolo originale era “Jumping Jupiter” è straordinariamente attuale e racconta la storia di Kay Linsey, una giovane ragazza che dirige la sezione acquisti nel reparto giocattoli di un grande magazzino, che è costretta a dover fronteggiare improvvisamente una crisi sia sul lavoro, sia in sé perchè la situazione tesa in cui viene a trovarsi si riflette sulla sua psiche ed anche sul suo benessere fisico.
Occorre, quindi, avere una trovata, un'idea nuova per un lancio pubblicitario. La trovata le piove all'improvviso con la creazione del giocattolo “ Jupiter” e come una bacchetta magica tutto cambia a suo favore e Kay conquista una posizione di privilegio sul lavoro ma riesce anche a trovare un nuovo affetto, un sentimento esclusivo, disinteressato e profondo che riempie di gioia e soddisfazione la sua vita.
La storia che vive la protagonista di questo vecchio libro può essere rapportata ai nostri giorni e interessare coloro che vivono una situazione di crisi affettiva (coniugale, di convivenza e di sentimenti) e lavorativa che, come ci racconta l'autrice, può essere superata impegnadosi e soprattutto non perdendo inutilmente tempo a piangersi addosso perchè all'improvviso tutto può cambiare in modo positivo. Infatti, all'inizio del libro la protagonista dice “ il tempo vola rapido, è nato un nuovo dì; permetterai che fugga inutile, così?..”.