Avv. Stefania Sbressa Agneni Avvocato Matrimonialista Autrice per Giuffrè Editore  Responsabile AMI Sezione Territoriale di Verbania Scrive per la rivista La Grinta di Vercelli

Gentile Avvocato Stefania Sbressa Agneni,

l'anno prossimo mio figlio frequenterà la prima elementare e sto già discutendo con il mio ex sulla scelta della scuola, anzi a dire la verità ci stiamo accapigliando. Siamo separati da più di due anni ed abbiamo l'affido condiviso del minore.

Da quello che ho capito, io e il mio ex marito dovremmo raggiungere un accordo sulle scelte educative, sugli sport e sugli eventuali trattamenti medici di nostro figlio. Da un po' di tempo, a dire il vero da quando ho un nuovo compagno, il mio ex marito dice sempre un categorico “NO” per principio su tutto, penso per farmela pagare (visto che sono stata io ad andarmene di casa per un altro uomo!) ed anche per spendere il meno possibile per non rinunciare alle sue esigenze personali, come la palestra, la vela, il golf, i fine settimana in campagna, gli aperitivi a Torino e quant'altro. Io, invece, voglio che mio figlio frequenti una scuola privata americana. Cosa mi consiglia di fare? (Beatrice, Gattinara)

Cara Beatrice,

la Sua situazione accomuna molte coppie di separati e non può immaginare quanto sia frequente. Mi capita sovente dopo la separazione di ricevere coniugi che discutono anche animatamente e in modo molto conflittuale sulle scelte da farsi riguardo ai figli ed alle volte le continue discussioni diventano improduttive e a discapito dei figli.

Se padre e madre non trovano un accordo non resta che rivolgersi al Tribunale, ai sensi dell'art.709 ter del codice di procedura civile, per ottenere un provvedimento che ponga fine alla controversia insorta tra loro in ordine all'esercizio della potestà genitoriale. Potrebbe chiedere, per esempio, che per quest'anno sia attribuita a lei in via esclusiva la potestà per quanto riguarda le scelte scolastiche.

Le segnalo che in una sentenza si legge che “la scelta dell'indirizzo scolastico è lasciata alle determinazioni dei genitori che, in accordo tra loro, possono decidere di non servirsi dell'offerta formativa pubblica e rivolgersi a diversa ed anche più costosa offerta formativa privata... ed inoltre...” e tuttavia l'opzione per la scuola privata a pagamento non può essere imposta dal Tribunale a meno che non sussistano comprovate ed ineludibili ragioni di interesse della prole che nella specie non sono ravvisate”.

Quindi, alla luce di questa pronuncia, al padre non è stato imposto di pagare la scuola privata e la figlia è stata iscritta alla scuola pubblica. Va da sé che ogni singola situazione deve essere valutata caso per caso, cercando di capire ciò che è meglio per un figlio e le disponibilità economiche della parte obbligata.

Se invece Suo marito si rifiuta sistematicamente e per puro ostruzionismo, Le consiglio di chiedere al giudice che le venga versata una cifra a forfait per tutti gli extra, nell'interesse di suo figlio che altrimenti deve rinunciare a tutto per i litigi, ma soprattutto per i rancori non ancora superati dei genitori.