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Avv. Stefania Sbressa Agneni
Avvocato Matrimonialista
Autrice per Giuffrè Editore 
Responsabile AMI Sezione Territoriale di Verbania
Scrive per la rivista La Grinta di Vercelli

Gentile Avvocato Stefania Sbressa Agneni,

sono una donna di 40 anni appena compiuti senza figli che ha lavorato una vita con il proprio marito sposato a ventanni ed ora mi trovo con un pugno di mosche in mano ed anche con un lieve stato depressivo che mi impedisce di vivere con serenità. Ho affiancato mio marito nella sua attività, sacrificandomi e facendo molte rinunce, che non rinnego ma che non rifarei. 

Ci siamo sposati giovani e siamo sempre stati insieme e con il tempo la quotidianità, la monotonia e la poca vita sociale ci ha divisi e portati alla separazione. Lui ha un negozio di cornici ed io ho sempre lavorato come commessa e addetta alla cassa, senza essere mai stata in regola e non ho mai avuto uno stipendio. Io ero il punto di riferimento per tutti nel negozio di mio marito il quale ha anche sempre delegato tutto a me.

Ora mi ritrovo sola e senza un impiego con tutte le difficoltà che può avere una donna della mia età a trovare un lavoro soprattutto in un periodo di forte crisi come quello attuale. (Mirella'74)

Cara Mirella,

innanzitutto devi tirarti su e credere in te stessa e nella possibilità di avere nuove opportunità dalla vita, perchè ci sono ma devi avere l'atteggiamento giusto per coglierle. Stai bene e sei giovane e quindi tutto dipende anche da te! Reagisci e vivi! 

Il lavoro prestato da un familiare all'interno di un'impresa di cui è titolare un parente o affine, è disciplinato dall'art.230 bis del codice civile. Se quindi non sei mai stata inquadrata in nessun altro tipo di lavoro ed hai prestato, come mi scrivi, la tua opera in modo continuativo, fai parte a tutti gli effetti dell'impresa familiare di tuo marito. Al familiare coinvolto nell'impresa familiare spettano oltre al mantenimento, anche la partecipazione agli utili e ai beni acquistati con essi, compreso l'avviamento; gli incrementi dell'azienda in proporzione alla qualità e quantità dell'impegno.

Se il rapporto di impresa familiare finisce, come nel caso prospettato, chi partecipa ha diritto alla liquidazione. Ritengo, quindi, che Lei abbia tutti i diritti per richiedere gli utili e gli incrementi anche se non lavora più con il marito. Con il denaro che riceverà dalla liquidazione potrà ricostruirsi una vita e rimettersi in gioco anche in ambito lavorativo.

 

 

Si precisa che questa consulenza online è stata fornita dietro pattuito compenso forense.

 

Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni

Articolo pubblicato nella rubrica " Diritto e Sentimenti "

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Famiglia e persone

"Famiglia e Persone" UTET Giuridica

Scritto da AVV. SBRESSA AGNENI

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