Preg.mo avvocato Stefania Sbressa Agneni,
mi trovo in una situazione insostenibile da tempo. Mi sono separata da mio marito perchè per lui c'era sempre e solo il lavoro al primo posto e al secondo tutti i suoi interessi (se facevamo un viaggio era perchè nel luogo scelto aveva un interesse e non per stare con me), io venivo dopo di tutto e non potevo mai contrariarlo perchè lui era sempre arrabbiato ed irascibile su tutto. Ora che siamo separati, i bambini risentono delle sue assenze. Non è affidabile e ci fa vivere nell'ansia: arriverà papà? Riusciremo a fare con lui le vacanze? Io vivo a sua disposizione e non accetto più di sentirmi dire continuamente: “tanto sono io che pago tutto”. Ritarda sempre, va a prendere i bambibi a scuola in ritardo, si dimentica dei loro compleanni e le cene di lavoro sono sempre il venerdì sera di sua competenza. Non continuo oltre, perchè le sue mancanze sono infinite perchè al centro della sua vita c'è sempre stato soltanto lui e purtroppo con gli anni il suo egoismo e la sua arroganza aumentano ed io che faccio?
( Ilaria '79)
Cara Ilaria,
in primo luogo è necessario ripristinare una corretta comunicazione tra voi per il bene dei bambini, adeguandovi quanto più possibile agli impegni assunti in sede di separazione e comunicandovi con il dovuto preavviso eventuali variazioni. Una certa elasticità è prevista e tollerata dalla legge, anche perchè sarebbe impensabile che giudici ed avvocati riescano a monitorare cene, vacanze, fine settimana ed impegni vari.
Tuttavia, il mancato rispetto di quanto stabilito dal giudice, anche per quanto riguarda le modalità dell'affidamento, è un reato. Se infatti il problema che mi ha esposto non si risolve bonariamente, consiglio di tornare davanti al giudice per regolamentare in modo ancora più preciso le visite tra padre e figli. Le consiglio, quindi, di proporre un ricorso in cui esporrà tutto e successivamente il giudice convocherà le parti ed adotterà i provvedimenti più adeguati.
In caso di gravi violazioni o di comportamenti che provichino un pregiudizio ai figli, il giudice può modificare i provvedimenti in vigore. Ma vi è di più. Il giudice può ammonire suo marito e disporre il risarcimento dei danni a suo carico nei confronti dei figli, condannarlo a risarcire anche lei, imporgli il pagamento di una sanzione da un minimo di 75 euro ad un massimo di 5.000 euro a favore della Cassa delle ammende.
Infine, Le faccio presente che nessuno potrà costringere il suo ex a diventare un padre migliore. Però può darsi che la paura delle cause lo induca ad essere un padre più attento e disciplinato, ma forse anche essere informato del fatto che i bambini soffrono della situazione e che rischia di perderli può essere un motivo ancora più forte per incominciare a cambiare atteggiamento.
Si precisa che questa consulenza online è stata fornita dietro pattuito compenso forense.
Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni
Articolo pubblicato nella rubrica " Diritto e Sentimenti "
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