Preg.mo Avvocato Stefania Sbressa Agneni,
Sono separata da circa un anno e mezzo e la casa coniugale è stata assegnata a me per viverci con mia figlia di sei anni. Durante il procedimento per separazione, mio marito ha fatto di tutto per non lasciare la casa coniugale e dopo la decisione del Tribunale ci è rimasto per ben quattro mesi, nonostante io lo esortassi ad andarsene.
Ora è fuori casa e convive con una nuova donna dalla quale si è trasferito a Torino, avendo lei un appartamento, ma in realtà ogni pretesto è buono per entrare nella ex casa coniugale. Di solito, la scusa più frequente è quella di voler trascorrere più tempo con la figlia, ma quando è in casa rovista nei cassetti e guarda ogni cosa.
Penso che voglia controllarmi, visto che ha addirittura messo delle cimici nelle stanze. Per la serenità ed il bene della bambina, non voglio fare guerre, ma cosa posso fare in questa situazione inaccettabile ed assurda?
(Marilena,'79)
Cara Marilena,
La informo che nella casa coniugale assegnata a Lei può fare ciò che vuole limitatamente al diritto di abitarvi con sua figla. In pratica, Lei può invitare chi desidera, gestirla in autonomia, tranne ovviamente metterla in affitto.
Vista la situazione persistente da tempo, per prima cosa può provvedere immediatamente a cambiare la serratura e ciò può farlo tranquillamente, anche se molte mogli separate cercano di non arrivare a questo punto estremo.
Se il marito continua ad introdursi in casa senza il Suo consenso, può sporgere querela per violazione di domicilio. Il fatto che quest'uomo abbia messo in casa delle cimici è molto grave ed è passibile di querela poichè filmare senza autorizzazione l'interno della casa da una finestra o utilizzare strumenti per rilevare delle voci, costituisce reato di interferenza illecita nella vita altrui.
Secondo me per prima cosa, deve fargli capire che non è più casa sua, cambiando la serratura di casa. Se continua proceda con una diffida formale dal continuare in tale atteggiamento e se ancora i risultati sono senza esito positivo, non le rimane che procedere con la querela.
Si precisa che questa consulenza online è stata fornita dietro pattuito compenso forense.
Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni
Articolo pubblicato nella rubrica " Diritto e Sentimenti "
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