Gentile avvocato Stefania Sbressa Agneni,

dopo solo un anno di matrimonio, sono andata via di casa. Io e mio marito non abbiamo avuto figli, nonostante io ci tenesse molto ad averli.

Dopo i primi sei mesi di matrimonio, preceduti da un fidanzamento di due anni, lui è cambiato completamente: l'uomo passionale che avevo conosciuto si è trasformato in un uomo freddo ed arido. Non solo era estramente noioso ma non mostrava neppure alcun desiderio nei miei confronti. I nostri rapporti intimi si erano compleatamente azzerati, anche perchè lui, avendo da poco trovato un lavoro, era concentrato solo su questo aspetto.

Non sopportavo più di essere trattata come un'amica e di non piacergli affatto come donna.

Sono queste le ragioni che mi hanno spinta ad andarmene di casa e a tornare a vivere momentaneamente con i miei genitori. Naturalmente, ho intenzione di chiedere la separazione, ma temo una richiesta di addebito della causa, perchè sono stata io ad abbandonare il tetto coniugale, anche se, a mio avviso, per fondate ragioni.

(Monica' 82)

Cara Monica,

ricevo molte lettere come la Sua e quindi il Suo caso mi dà la possibilità di rispondere anche ad altri lettori del sito dello studio legale Sbressa Agneni.

In primo luogo, capisco che una situazione simile sia demoralizzante, ma non intendo in nessun modo giudicare la Sua decisione, anzi voglio rincuorarla.

La legge afferma che la mancanza di un'intesa sessuale rappresenta “una giusta causa” per allontanarsi dal tetto coniugale. Per questo motivo, l'abbandono della casa familiare da parte sua non giustifica un eventuale addebito delle spese per lei.

Nel caso che mi ha esposto, è evidente l'assenza di un rapporto sereno ed appagante e questa è l'unica ragione che l'abbia spinta a tornare a vivere con i suoi.

Quindi, alla luce di quanto ho scritto, non abbia paura nel chiedere la separazione, valutando attentamente la situazione.