Gentile avvocato Stefania Sbressa Agneni, Le scrivo perchè mi è capitata una cosa sgradevole in occasione delle mie prossime nozze. Mi sono rivolta ad una boutique di abiti da sposa e dopo aver scelto il mio vestito, aver fatto le prove e stabilito le modifiche, ho notato che l'abito non era quello che avevo scelto io.
Allora, ho deciso di rinunciare all'acquisto e ho chiesto indietro la caparra, ma la proprietaria della boutique mi ha risposto picche.
Posso chiedere un risarcimento dei danni morali subiti?
( Ilenia, '81)
Cara Ilenia,
Le auguro di trovare quanto prima l'abito che desidera per il giorno speciale del Suo matrimonio. Per quanto riguarda la fattispecie prospettata, ritengo che si tratti di un chiaro caso di inadempimento contrattuale.
Quindi Lei, avendo versato un acconto ha tutto il diritto di chiederne la restituzione. Inoltre ci sono anche le premesse per pretendere il risarcimento dei danni morali, ma non patrimoniali!
E questo perchè il bene in questione, cioè l'abito da sposa, era particolarmente importante nella vita sociale del compratore.
Si precisa che questa consulenza online è stata fornita dietro pattuito compenso forense.
Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni
Articolo pubblicato nella rubrica " Diritto e Sentimenti "
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