Preg.mo avvocato Stefania Sbressa Agneni,

Le scrivo perchè mi sto separando da mia moglie e ho molta paura che, a causa della forte conflittualità che c'è tra me e lei, il giudice decida di concedere l'affido esclusivo di mia figlia alla madre. Mi sono sposato senza convinzione e soltanto perchè lei era rimasta incinta dopo un anno che ci frequentavamo, anche perchè lei fin dalla nostra prima uscita a cena in pizzeria mi disse che voleva diventare madre e che il fidanzato che aveva appena lasciato era uno spiantato che non le offriva nulla di concreto. Io per stare con lei con la quale condividevo anche lo stesso lavoro, lasciai in modo surreale ed assurdo la mia fidanzata di allora sparendo e comportandomi come un perfetto vigliacco. Adesso però mi ritrovo in una situazione ingestibile con questa donna ed ho tanta paura che si prenda la bimba alla quale tengo tantissimo.

Vorrei sapere quali sono i motivi che impediscono la concessione dell'affido condiviso?

( Michele, '77)

Caro Michele,

concedere o no l'affidamento condiviso di un figlio dipende solo dalla valutazione personale del giudice, il quale si basa sempre sull'interesse primario dei bambini. Di solito si cerca di mantenere un rapporto equilibrato con ciascun dei genitori, anche dopo la separazione.

L'affidamento condiviso non è invece preso in considerazione se il conflitto tra marito e moglie è talmente aspro da pregiudicare la serenità dei loro figli, cioè se non vengono considerati adatti ad esercitare in maniera congiunta il proprio ruolo.

Ritengo che in questa fase dobbiate entrambi guardare unicamente l'interesse della bimba per assicurarle una crescita serena ed equilibrata, mettendo da parte l'astio e la conflittualità che c'è fra di voi. I figli non devono assolutamente risentire della separazione dei genitori e soprattutto non devono essere strumentalizzati in nessun modo.