Preg.mo avvocato Stefania Sbressa Agneni,

dopo 5 anni di matrimonio sento che la storia con mio marito sta arrivando al capolinea. Non facciamo che litigare su ogni cosa e lui da un po' di tempo è molto nervoso. Ultimamente abbiamo fatto un viaggio che si è rilevato un vero disastro da ogni punto di vista. Sospetto che abbia un'altra e vorrei affrontare serenamente il tema della separazione, ma lui tergiversa.

In fondo ci amiamo ancora ma sappiamo entrambi che è finita anche perché lui ha bisogno di avere al suo fianco una donna che gli dia opportunità sociali e lavorative, soprattutto che gli faccia cambiare vita.

Come possiamo fare? Si parla di separazione consensuale in un caso come questo? E cosa significa esattamente?

( Giada, '77)

Cara lettrice,

il termine “consensuale” si usa se c'è accordo tra i coniugi sulle condizioni personali e patrimoniali della separazione. In tale caso il Tribunale si limita a prendere atto dell'intesa con un decreto.

Si ricorre, invece, alla separazione giudiziale in caso di disaccordo e toccherà al giudice dettare le condizioni. Se suo marito non vuole la separazione, lei può presentare ricorso per separazione giudiziale e suo marito dovrà rispondere di ciò, costituendosi in giudizio. La faccio anche presente che la separazione giudiziale può trasformarsi in consensuale.

Visto che tra di voi c'è ancora un sentimento, però, potreste provare a salvare il rapporto e a cambiare vita insieme con dei presupposti e prospettive diverse, creandovi insieme delle opportunità sociali e di lavoro.

Le consiglio di concedergli un po' di tempo per affrontare con serenità l'argomento e se poi non dovesse cambiare nulla, la separazione consensuale è la scelta più opportuna.