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Questo articolo è stato scritto da:

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Avv. Stefania Sbressa Agneni

contatto diretto mobile :  +39 340 79 65 261

Autrice per Giuffrè Editore

Scrive per la rivista di Vercelli La Grinta

Autrice per diversi blog giuridici

Iscritta all'Albo degli Avvocati di Verbania

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Preg.mo avv.Stefania Sbressa Agneni,

sto vivendo una situazione a dir poco disperata. Sono una mamma separata da circa due anni e ho un lavoro part time che mi garantisce un discreto guadagno che però non è sufficiente per mantenere me e il mio bambino.

Se il mio ex marito contribuisse alle nostre spese quotidoane, come ha stabilito il giudice, sarebbe tutto più semplice soprattutto nel gestire la quotidianità e gli imprevisti della vita. Peccato che lui non si sia mai sognato di farlo ed io per sopravvivere ed affrontare tutto sono stata costretta a ricorrere all'aiuto dei miei familiari. Sottolineo che sono stata costretta a chiedere aiuto e che tale scelta è stata dolorosa ma necessaria per mio figlio che ha soltanto sei anni.

Sono riuscita a sapere che da qualche tempo mio marito ha trovato un nuovo lavoro, grazie al quale guadagna circa il doppio rispetto a quello che prendeva prima e che gli permette di fare una vita socialmente attiva ed agiata con la sua nuova compagna.

Vorrei sapere se, visto il miglioramento della sua condizione economica, posso costringerlo ad aiutarci e soprattutto a contribuire al mantenimento di nostro figlio.

(Gisella,'79)

 

Cara lettrice,

la sua lettera mi dà anche l'occasione di rispondere ad altri lettori con una situazione simile alla sua, in quanto il tema accomuna molti genitori separati che sono costretti a fare le radici quadrate a causa dell'inadempimento ingiustificabile dell'altro ai propri doveri nei riguardi dei figli.

Ebbene, cara Gisella, lei ha il diritto di esigere che il padre del bambino faccia la sua parte. Per riuscirci, deve rivolgersi di nuovo al giudice civile, esponendogli nei dettagli la situazione. E' lui, infatti, il magistrato con il potere di stabilire, ovviamente dopo un'attenta valutazione, che il suo ex marito le faccia avere un assegno di mantenimento adeguato, il cui importo deve essere definito in base a quanto guadagna davvero ovvero sulla base del guadagno derivante dal nuovo lavoro. Infatti, il padre ha l'obbligo di mantenere il proprio figlio in base alle sue reali possibilità economiche.

Ma vi è di più! Infatti,se la legge accerterà che il papà si è sottratto al dovere di provvedere economicamente al bambino, lei avrà la possibilità di presentare nei suoi confronti persino una denuncia penale in quanto quell'uomo ha violato in modo palese gli obblighi di assistenza familiare che la legge impone.

La consiglio di agire al più presto e di non attendere ulteriormente.

 

 

Si precisa che questa consulenza online è stata fornita dietro pattuito compenso forense.

 

Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni

Articolo pubblicato nella rubrica " Diritto e Sentimenti "

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"Famiglia e Persone" UTET Giuridica

Scritto da AVV. SBRESSA AGNENI

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