Preg.mo Avv.Stefania Sbressa Agneni,

Sono sposata da più di dieci anni e non ho avuto figli. Mio marito è un professionista affermato nel suo settore e percepisce un elevato reddito mensile, oltre ad essere proprietario di immobili di prestigio che richiedono grosse spese per la manutenzione. La casa coniugale in cui abbiamo sempre vissuto è di proprietà di mio marito ed è una grandiosa villa sul lago con piscina, campo da tennis e palestra privata.

Io da qualche anno non lavoro in quanto, d'accordo con lui, mi sono occupata della casa e delle relazioni sociali, importantissime per il suo lavoro. Pensi che se non vedevamo gente che per lui poteva essere utile, era un motivo di nervosismo e litigio. Nonostante ciò, il nostro tenore di vita è sempre stato modesto ovvero quasi francescano che io però ho sempre accettato. Mai un ristorante, mai una vacanza tranne i posti che interessavano lui, abiti comprati sempre in saldo così come anche l'alimentazione solo in offerta, e poi la benzina per la macchina... Si figuri che io da circa tre anni non vado dal parrucchiere!

Ora vorrei chiedere la separazione da quest'uomo che ho scoperto che mi tradisce con una collega con la quale collabora ed alla quale fa regali costosi.

Vorrei sapere se ho diritto all'assegno di mantenimento, in quanto non lavoro, e se il tenore di vita goduto durante il matrimonio influisce nella sua determinazione? Compirò quarantanni ad ottobre ed ho intenzione di cercare un lavoro anche se so che sarà difficile.

( Agnese, '74)

Cara lettrice,

Lei ha sicuramente diritto a ricevere da Suo marito un assegno di mantenimento mensile, non avendo i mezzi adeguati per vivere ed essendoci tra di voi uno squilibrio economico di rilevante entità. L'entità dell'assegno di mantenimento verrà determinata in base alla dichiarazione dei redditi di Suo marito relativa agli ultimi tre anni, tenendo altresì conto dell'intera situazione patrimoniale.

Il tenore di vita goduto durante il matrimonio nella determinazione del mantenimento ha una certa rilevanza. Tuttavia in materia di diritto di famiglia, occorre distinguere tra “stile di vita” e tenore di vita”. Il primo anche in presenza di elevate possibilità economiche può essere sottotono o modesto per scelta personale, che però non elimina le potenzialità di una condizione economica molto agiata. Il tenore di vita, invece, in costanza di matrimonio deve essere valutato in relazione al complesso delle risorse economiche dei coniugi, tenuto conto di tutte le potenzialità derivanti dalla titolarità del patrimonio in termini di redditività, di capacità di spesa e di garanzie di elevato benessere. Le faccio presente che la Corte di Cassazione con sentenza n.23442/2013 ha introdotto un nuovo concetto per la corretta determinazione dell'assegno di mantenimento. Uno dei presupposti per il riconoscimento del diritto all'assegno di mantenimento è l'inadeguatezza dei mezzi economici da parte del coniuge debole. Il concetto di adeguatezza va ricercato con riferimento all'idoneità o meno alla conservazione di un tenore di vita analogo a quello goduto in costanza di matrimonio.

Infine, Le faccio presente che potrebbe chiedere l'addebito della separazione a Suo marito per violazione dell'obbligo della fedeltà che discende dal matrimonio.