Preg.mo Avv.Stefania Sbressa Agneni,
Il mio caso è molto triste e soltanto dopo anni di sofferenza riesco a scrivere ad un legale che ho identificato il Lei, in quanto visito costantemente il sito del Suo studio legale e le risposte chiare che dà ai lettori.
Mio padre pur avendomi riconosciuto, mi ha abbandonato quando avevo cinque anni.
Ora ne ho 35 e, nel corso della mia vita, da lui non ho mai percepito niente né moralmente né economicamente.
In compenso, lui si è fatto una famiglia ed ha un altro figlio che adora a differenza di me. Si figuri che per quella famiglia è il padre esemplare e modello.
Le chiedo: ho diritto a percepire qualcosa adesso o devo aspettare?
( Luca, '79)
Caro lettore,
grazie per essere un fedele lettore del sito!Ma veniamo alla sua situazione personale dal punto di vista legale.
Un figlio naturale, riconosciuto, ha tutti i diritti e doveri di uno legittimo, soprattutto da quando nel 2013, il nostro legislatore ha eliminato ogni discriminazione in tale senso, prevedendo appunto un unico stato di “ figlio”.
Detto ciò, le confesso che mi stupisce che si sia deciso a reclamare quanto le spetta solo a 35 anni di età.
L'unica certezza è che, alla morte di suo padre, lei dividerà l'eredità con la vedova e con suo fratello.
Se per caso suo padre l'avesse ignorata in un eventuale testamento, potrà comunque pretendere con un'azione legale la sua quota di legittima. Sta a lei decidere se agire subito o aspettare ancora.
Si precisa che questa consulenza online è stata fornita dietro pattuito compenso forense.
Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni
Articolo pubblicato nella rubrica " Diritto e Sentimenti "
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