Recentemente, direi quasi casualmente, mi è capitato tra le mani un libro di letteratura latina, all'interno del quale, alle prime pagine, era sottolineata in grassetto una saggia e vera frase di Publio Sirio, vissuto nel primo secolo a.c. e molto famoso alla sua epoca per la spiccata sentenziosità che attribuiva alle diverse situazioni della vita. Ma ecco la frase sulla quale mi sono soffermata “ discordia fit carior concordia” ovvero “la concordia costa meno della discordia”ed immediatamente ho pensato che era perfetta per il diritto di famiglia, materia di cui mi occupo quotidianamente, con particolare riferimento ai procedimenti per separazione consensuale e quelli per separazione giudiziale.
Però è anche vero che quando la coppia è in crisi profonda e definitiva, la comunicazione tra i due progressivamente si azzera ai minimi livelli ed un possibile accordo sulle condizioni di separazione risulta essere spesso un'utopia difficile da raggiungere. E poi quando la coppia è oramai distante a mille anni luce, anche prendere un caffè insieme diventa un problema che si preferisce evitare o per lo meno rimandare sempre più in là ed intanto il tempo passa e le incomprensioni e i vari fraintendimenti rimangono perennemente irrisolti.
Ricordo che ad un convegno di diritto di famiglia, l'avvocato Cesare Rimini disse “quando tra i coniugi, conviventi ma anche fidanzati, non c'è più neanche il piacere di prendere un caffè insieme, la coppia non esiste più e i problemi non si risolveranno mai”.
Il compito professionale dell'avvocato matrimonialista è anche quello di cercare di dirimere il conflitto coniugale, proponendo alla coppia, in caso di mancata conciliazione, le migliori soluzioni e condizioni per addivenire ad una separazione consensuale.
Questo tipo di procedimento è sicuramente più conveniente ed economico per l'intero nucleo familiare che nonostante la separazione deve continuare a vivere dignitosamente con le medesime possibilità ed opportunità che sarebbero presenti in costanza di matrimonio. Quindi, l'accordo intelligente giova per il presente ma soprattutto per la vita futura di tutta la famiglia.
Con la separazione consensuale si risparmia anche tempo perché nell'arco di tre mesi si risolve l'intero procedimento che si conclude con l'omologa del Tribunale. Occorre sottolineare che il Giudice non entra nel merito dei motivi che hanno causato la fine del matrimonio, limitandosi a convalidare le condizioni decise dai coniugi stessi con l'avvocato matrimonialista.
La separazione consensuale, oltre a costare meno dal punto di vista economico e temporale, evita alla coppia ed all'intero nucleo familiare di perdersi in lunghe ed estenuanti lotte e guerre che durerebbero minimo tre anni e che comporterebbero nervosismi ed arrabbiature ed accumulo di stress e preoccupazioni per tutti i componenti.
Insomma con la separazione consensuale si risparmia tempo e denaro senza lo stress e la preoccupazione per l'esito di un contenzioso in cui, il coniuge diventa un avversario e nemico da cui difendersi con tutte le forze possibili.
Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni
Articolo pubblicato nella sezione " Buono a sapersi "
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