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Questo articolo è stato scritto da:

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Avv. Stefania Sbressa Agneni

contatto diretto mobile :  +39 340 79 65 261

Autrice per Giuffrè Editore

Scrive per la rivista di Vercelli La Grinta

Autrice per diversi blog giuridici

Iscritta all'Albo degli Avvocati di Verbania

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Capita spesso che quando un matrimonio misto finisce, mamma e papà stranieri tornano nel paese d'origine portandosi via i bambini, lasciando in Italia l'ex partner a combattere una guerra senza fine, fra viaggi all'estero, liti interminabili e scontri in Tribunale.

Più spesso, ad andarsene con i figli sono le mamme, donne di origine romena, polacca, slovacca o russa, ma anche danesi, austriache, brasiliane, messicane, portoghesi e statunitensi. Soltanto in pochi casi ( meno del 20%) il rapitore è il padre che nella maggioranza proviene dai paesi arabi e per le madri diventa difficilissimo recuperare il figlio perché lì le donne contano meno di zero.

La Convenzione dell'Aja stabilisce che lo Stato in cui è stato portato illegalmente il bambino debba farlo rientrare in quello di residenza. Ogni paese però tende a difendere solo i diritti dei propri cittadini. La legge europea consente di far riconoscere le sentenze dei tribunali italiani all'estero, però spesso non viene applicata.

Quindi, in caso di coppie miste separate la sottrazione di minore è un reato da cui bisogna tutelarsi. Pubblichiamo, allora, 7 regole e consigli per tutelarsi in queste situazioni.

1) E' meglio non autorizzare la trascrizione del nome del bimbo sul passaporto dell'altro genitore.

2) Se il bambino deve andare all'estero, è consigliabile fare sottoscrivere all'ex partner l'impegno a rientrare entro una data certa.

3) E' opportuno chiedere il divieto di espatrio del minore senza l'esplicito consenso del genitore italiano.

4) Se l'ex ha sottratto e portato nel suo paese il bambino, è bene rivolgersi all'Autorità centrale del dipartimento per la Giustizia minorile che fornirà anche la modulistica per chiedere il rientro in base alla Convenzione dell'Aja.

5) Conviene sempre valutare con un legale se sporgere denuncia evitando di assumere decisioni legali fai da te.

6) Se il figlio si trova in un paese che non ha aderito alla Convenzione, occorre rivolgersi al ministero degli Esteri, al consolato ed all'ambasciata italiana in quello Stato.

7) E' sempre bene farsi seguire da un legale del Paese in cui è stato portato il minore.

 

 

 

Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni

Articolo pubblicato nella sezione " Buono a sapersi "

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"Famiglia e Persone" UTET Giuridica

Scritto da AVV. SBRESSA AGNENI

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