IL DDL SUGLI ACCORDI PREMATRIMONIALI.

A distanza di brevissimo tempo dall'approvazione del divorzio breve, arriva in Parlamento la proposta di legge sugli accordi prematrimoniali.

Il ddl presentato è opera degli stessi relatori della riforma del divorzio breve, ovvero dei deputati Alessia Morani del Partito Democratico e Luca d'Alessandro di Forza Italia.

Lo scopo, come affermato dagli stessi deputati, è quello di fare in modo che le persone che si sposano possano regolare il regime patrimoniale della famiglia, soprattutto per quanto riguarda la distribuzione dei beni, risolvendo in questo modo a monte le varie problematiche che si verificano nella maggioranza delle coppie in caso di divorzio.

Come ben noto, i patti prematrimoniali in Italia non sono visti di buon occhio dalla dottrina e dalla giurisprudenza maggioritarie, in quanto ritenuti dalle stesse quali accordi che incidono su diritti indisponibili dei coniugi ed inoltre caratterizzati dall'illiceità della causa, ovvero finalizzati a restringere il diritto di difesa in un'eventuale futura causa di divorzio.

Nonostante ciò, alcune pronunce di legittimità (si veda Cass. n. 23713/2012 e Cass. n. 19304/2013) pur ritenendo invalidi i patti prematrimoniali, hanno dimostrato una certa apertura al tema, riconoscendo la libertà di autonomia privata anche all'interno del diritto di famiglia. Tale autonomia consente ai coniugi di poter disporre del proprio patrimonio nel caso in cui l'unione della coppia finisca, purché l'accordo non contenga disparità o sproporzioni nelle prestazioni da effettuare reciprocamente.