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Questo articolo è stato scritto:

Avv. Alessandra Sbressa Agneni

Autrice per Giuffrè Editore

Autrice di opere per UTET Editore

Autrice di opere per CEDAM Editore

Iscritta all'Albo degli Avvocati di Verbania

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S'ispira sicuramente al principio delle pari opportunità e alle quote rosa di cui si è sentito spesso parlare negli ultimi tempi, specie in ambito politico, questa ordinanza emessa dal Tar della Puglia, Sezione Terza (ordinanza n. 474/2008) che ha ritenuto legittimo e pertanto accolto il ricorso presentato da una componente della Commissione Regionale Pari Opportunità e della Consulta delle donne contro il Comune di Molfetta, il cui sindaco nel formare la nuova giunta regionale, aveva nominato otto assessori, tutti uomini, pur in virtù di una norma, art. 37 dello statuto dell'ente locale, che prescriveva di agevolare la presenza anche del sesso femminile all'interno della giunta.

Secondo il Tar Puglia, il ricorso è da ritenersi fondato in quanto il Sindaco del Comune di Molfetta, scegliendo tutti uomini come assessori, ha violato il principio di pari opportunità stabilito dal regolamento dell'ente locale che invita espressamente il primo cittadino ad adoperarsi affinché sia favorita la rappresentanza di entrambi i sessi all'interno del predetto organo.

Inoltre, i giudici amministrativi hanno precisato che “l'effettiva esplicazione di tale attività del Sindaco, ove non si concretizzi nella nomina di persone di sesso diverso in seno alla giunta municipale, deve trovare almeno un riscontro effettivo nella motivazione dei provvedimenti di nomina dei vari assessori, la quale deve illustrare le ragioni che impediscono l'attuazione del principio delle pari opportunità”.

Il Tar Puglia ha dunque accolto la richiesta di sospensione dei provvedimenti di nomina e ha ordinato al Sindaco del Comune di Molfetta di provvedere, entro il termine di otto giorni dalla comunicazione della suddetta ordinanza, alla rinnovazione della nomina dei componenti della giunta comunale, scegliendo almeno un assessore di sesso femminile, e, in caso contrario, se ciò non è possibile, di indicare nel provvedimento di nomina i motivi ostativi all'attuazione del principio delle pari opportunità.

Di conseguenza, secondo il Tribunale Amministrativo, una giunta comunale non può essere formata unicamente da assessori di sesso maschile se sussiste, all'interno dello statuto dell'ente locale, una precisa norma che impone al Sindaco, in applicazione al principio di pari opportunità, di favorire la rappresentanza sia di uomini che di donne all'interno dell'organo esecutivo, come si è verificato nel caso di specie.

 

 

 

Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni

Articolo pubblicato nella sezione " Persona e Danno "

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Scritto da AVV. SBRESSA AGNENI

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