I contributi per i lavori di manutenzione volti alla conversazione del bene condominiale sono dovuti da tutti i condomini in ragione dell'appartenenza al condominio e pertanto i relativi oneri devono essere suddivisi in proporzione alle relative quote.
Segnatamente la Corte di Cassazione con sentenza n.21028/2015 ha precisato che tale principio trova la sua ragione d'essere nel fatto che tali lavori sono necessari “ a custodire e preservare il bene comune in modo che perduri nel tempo senza deteriorarsi” e pertanto non assume rilevanza il vantaggio soggettivo correlato alla destinazione della parte comune ai singoli piani.
Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni
Articolo pubblicato nella sezione " News dalla Corte "
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