Settimana scorsa sono andata al teatro Coccia di Novara a vedere uno spettacolo che mi ha fatto molto pensare al mio lavoro di avvocato che si occupa prevalentemente di diritto di famiglia e quotidianamente di procedimenti di separazione e di divorzio.
Per tale motivo desidero condividere con i sempre più numerosi lettori del sito dello studio legale “Sbressa Agneni” questa esperienza che consiglio anche a voi e soprattutto a quelli che, come me, amano il teatro.
Danza macabra di Strindberg, autore svedese, è un testo illustre, interpretato da sempre dalla critica come un exemplum della vita coniugale vissuta come inferno domestico, in cui si confrontano e si scontrano, da un lato, la natura satanica della moglie, Alice, e, dall'altro lato, il carattere vampiresco del marito, il Capitano che cerca di distruggere la vita del secondo uomo, Kurt, psicologicamente fragile e remissivo.
Una lettura più attenta del dramma consente invece di prendere atto che, più semplicemente, siamo di fronte all'inferno domestico di una coppia per niente infernale. La vicenda inizia e finisce su toni e timbri di misurata cordialità coniugale. Ovviamente con l'arrivo del terzo, di Kurt, iniziano le tensioni. Ma il suo arrivo è l'occasione perché entrambi i coniugi si animino e si esibiscano, calandosi ciascuno di essi nel proprio personaggio.
Poi la fuga finale di Kurt riporta la coppia al punto di partenza, alla calma routine esistenziale.
Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni
Articolo pubblicato nella sezione " Buono a sapersi "
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