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Avv. Stefania Sbressa Agneni
Avvocato Matrimonialista
Autrice per Giuffrè Editore 
Responsabile AMI Sezione Territoriale di Verbania
Scrive per la rivista La Grinta di Vercelli

Caro Avvocato,

sono una donna di 37 anni sposata da 8 anni con un matrimonio tra alti e bassi a causa di un marito poco presente, fragile, disorientato e senza equilibrio sentimentale. Lui ha sempre avuto tanti dubbi a livello interpersonale e di uomo, dimostrandomi in ogni occasione di non essere in grado di portare avanti un rapporto stabile ed impegnativo come quello familiare ed io ho sempre sopportato, rovinandomi la giovinezza e forse anche la vita. Ho sempre creduto che con il passare del tempo cambiasse diventando finalmente “Uomo”. Durante questi 8 anni me ne ha fatte passare tante (tradimenti, menzogne, promesse di cambiamento) deludendomi sempre e prendendomi in giro. Circa un anno fa, io ho conosciuto un altro uomo di cui mi sono innamorata, perdendo completamente la testa e con il quale voglio andare a vivere. Io per correttezza ne ho parlato a mio marito che si è arrabbiato creando un'atmosfera familiare insostenibile ed umiliante in quanto il potere economico ce l'ha lui ed io dipendo da lui, avendo dovuto lasciare il mio lavoro per accudire mia figlia nata quattro anni fa. Il mio compagno, anche lui sposato e con tre figli attualmente non lavora e non può permettersi una casa per vivere insieme. Vorrei saper se ho diritto ad un assegno di mantenimento oppure di una sorta di buona uscita definitiva per poter affrontare le spese iniziali (ovviamente con mio marito non voglio più stare)? E poi con il mio comportamento incorro in qualche sanzione particolare che mi può danneggiare?

Ornella,Cossato

 

Cara lettrice,

 

la sua situazione è abbastanza complicata in quanto la sua libertà di poter scegliere una situazione piuttosto che un'altra è limitata e condizionata dalla mancanza di mezzi economici e dalla attuale dipendenza economica da suo marito, il quale, mi pare di capire, pur essendo pieno di problemi a livello di coppia ed esistenziali ha sempre provveduto a lei ed a vostra figlia. Anche la situazione con il suo nuovo compagno è complicata e non le consente per il momento la possibilità di avere una nuova sistemazione abitativa. Per la separazione, se riesce a trovare un accordo con suo marito potete optare per una consensuale stabilendo nella condizione di carattere economico e patrimoniale una cifra non troppo alta per non costituire una sorta di rendita vitalizia ma nemmeno troppo bassa ovvero sufficiente per poter reperire un nuovo alloggio e vivere dignitosamente. Ovviamente, le ripeto che suo marito deve essere d'accordo anche in ragione del fatto che la separazione consensuale è la via più breve e meno costosa al contrario di quella giudiziale i cui tempi sono lunghi, i costi maggiori e gli esiti incerti. Ad ogni modo, in caso di giudiziale, rischia grosso in quanto suo marito potrebbe avanzare richiesta di addebito per infedeltà coniugale nei suoi confronti con conseguente perdita dei diritti di natura economica, tra cui l'assegno di mantenimento. Ovviamente la sua infedeltà deve essere dimostrata e costituire la ragione principale della fine irreversibile del matrimonio. Anche se avrei bisogno di maggiori elementi, il mio consiglio è quello di raggiungere un accordo per una consensuale, le cui condizioni riguarderebbero anche l'affidamento di vostra figlia e l'assegnazione della casa coniugale, oltre il mantenimento o una cifra definitiva, visto che non ha un lavoro ed un reddito su cui poter contare per vivere. Infine, vista la sua giovane età, direi che dovrebbe iniziare a cercare un lavoro per poter fare le sue scelte personali di vita e per rendersi indipendente da suo marito ed anche per poter scegliere per sua figlia e per il vostro futuro. Per me la libertà coincide anche con un po' di felicità, auguri!

 

NEWS DALLA CORTE:

“Il separato puo’ vedere i figli con la nuova compagnia ”

 

Lo ha stabilito la Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione con sentenza n° 283/ 2009, confermando una pronuncia della Corte d'Appello di Napoli che aveva autorizzato l'ex marito separato ad incontrare le figlie minori anche in presenza della convivente, revocando il divieto per quest'ultima di incontrare i figli dell'uomo stabilito dal Tribunale nel primo grado del giudizio. La ex moglie si era rivolta ai giudici per chiedere l'addebito della separazione all'ex marito e per obbligare il padre, titolare del diritto di visita, ad incontrare le figlie senza la nuova compagna. I Giudici hanno ritenuto che in caso di relazione stabile il divieto di visita sarebbe dannoso per lo sviluppo dei minori in quanto la nuova realtà potrebbe contribuire ad un corretto sviluppo psico-fisico dei figli in un clima di maggiore serenità per tutti.

 

 

Si precisa che questa consulenza online è stata fornita dietro pattuito compenso forense.

 

Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni

Articolo pubblicato nella rubrica " Diritto e Sentimenti "

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"Famiglia e Persone" UTET Giuridica

Scritto da AVV. SBRESSA AGNENI

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