Avv. Stefania Sbressa Agneni Avvocato Matrimonialista Autrice per Giuffrè Editore  Responsabile AMI Sezione Territoriale di Verbania Scrive per la rivista La Grinta di Vercelli

Caro Avvocato,

ho 24 anni e ho conosciuto il mio compagno, che ne ha 34, circa due anni fa, in una pista di pattinaggio nel periodo natalizio a Varese mentre lui era in compagnia della sua storica fidanzata, sicuramente all'epoca ignara di chi aveva al suo fianco. Io mi trovavo lì per lavoro ovvero pattinavo e distribuivo cioccolatini di una nota casa svizzera ed all'insaputa della sua ragazza frettolosamente ci siamo scambiati i numeri di telefono scrivendoli sulla carta dell'involucro dei cioccolatini. Il giorno dopo ci siamo visti e da lì è nata la nostra storia ed in breve tempo siamo andati a convivere a casa sua e dopo i primi momenti belli, a distanza di un anno siamo in crisi al punto che io sto morendo dentro e mi sento terribilmente triste con quest'uomo che mi sta peggiorando come persona. In pratica, ciò che aveva fatto patire con bugie e tradimenti vari alla sua ex, lo sta facendo anche a me con lo stesso rituale. Mi trascura, riceve molti sms anche di notte, è distante da me e guarda con interesse le altre donne ( solo quelle belle, dice lui!), si atteggia in quanto è certo di piacere a tutte perché si reputa bello ed è capitato che andando al ristorante guardi con insistenza una bella ragazza seguendola alla toilette per farsi dare il numero, pensando che io non mi accorga di nulla e non curandosi del male che mi sta facendo. Sono certa che mi tradisce e sto vivendo un incubo che è reso ancora più insopportabile dal fatto che per quest'uomo è normale comportarsi così perché è un bravo ragazzo, è religiosissimo( sul comodino ha libri spirituali e religiosi e tutte le domeniche va a messa!) e fa parte di una comunità religiosa che incontra una volta alla settimana. Vorrei sapere se quando interromperò questa triste convivenza, potrò chiedere i danni per l'infedeltà di questo uomo.

Cara lettrice,

la Sua lettera è più uno sfogo sentimentale che un quesito legale, ma provo a risponderLe visto che quotidianamente mi occupo di sentimenti e non solo di diritto. E' il caso di dire che il lupo perde il pelo ma non il vizio: quello che aveva fatto con disinvoltura e scorrettezza alla ex fidanzata, lo sta facendo con la stessa naturalezza a lei in quanto ora è il suo turno! Ma mi chiedo se un uomo del genere è capace di amare e di voler bene veramente qualcuno oltre a se stesso in quanto da quello che lei mi dice sa bene voler male, far del male e mancare di rispetto. Mi sento di dirLe che perdere un uomo del genere è come aver vinto la lotteria in quanto il Vostro rapporto era basato su tante belle parole da manuale di donnaiolo che era destinato a finire in modo negativo. Lei mi parla di religione ma io credo che quest'uomo adatti la religione cristiana a se stesso e ai suoi comodi e che forse, non piacendosi nemmeno lui,la utilizzi come alibi e pretesto per redimersi dalle sue marachelle ed infedeltà varie per poi però ricominciare a farle. Legalmente Le dico che la convivenza non ha lo stesso valore giuridico del matrimonio e che assume rilevanza, seppur inferiore, quando presenta i caratteri della stabilità, continuità, che nel suo caso non sussistono e pertanto le sue richieste non troverebbero accoglimento in nessuna sede civile. A mio parere, la sua convivenza è stato un incidente di percorso, un incontro sfortunato che fortunatamente è durato solo un anno, sufficiente per farLe aprire gli occhi e vedere il suo convivente senza la maschera di bugie ed inganni che usa con tutte le belle ragazze che incontra sul suo cammino. Io credo che nessuno vorrebbe al proprio fianco nella vita un uomo tanto superficiale e disonesto che continua a condurre una vita tanto triste, falsa e dissoluta.