Avv. Stefania Sbressa Agneni Avvocato Matrimonialista Autrice per Giuffrè Editore  Responsabile AMI Sezione Territoriale di Verbania Scrive per la rivista La Grinta di Vercelli

Caro Avvocato,

sono un artigiano a cui è capitato un problema. Per un lavoro che ho terminato sono stato pagato con un assegno che mi è stato girato ma che non ho potuto incassare perché smarrito. L'ho detto al cliente dicendogli di farmene un altro, ma lui fino ad oggi non ne ha emesso un altro e quindi non mi ha pagato per il mio lavoro. Cosa devo fare per avere un nuovo assegno?

Filippo, Cossato

Caro lettore,

dopo aver denunciato il fatto al debitore, dovrebbe sporgere denuncia ai carabinieri spiegando la dinamica dei fatti. Se il debitore non intende emettere un nuovo assegno, come nel suo caso, la legge predispone un particolare procedimento, detto di ammortamento, con il quale si mira a distruggere l'efficacia del titolo smarrito o sottratto o distrutto ed a procurare a chi ha perduto il possesso del titolo un documento che di questo faccia le veci (c.d. ricostituzione della legittimazione). A tale fine occorre presentare, tramite legale di sua fiducia, un ricorso al presidente del tribunale del luogo in cui il titolo deve essere pagato, indicando nel ricorso i requisiti essenziali del titolo e i fatti che hanno provocato lo smarrimento, la distruzione o la sottrazione. Il presidente del tribunale, premessi gli opportuni accertamenti sulla verità dei fatti esposti dal ricorrente, pronunzia con decreto l'ammontare ed autorizza il pagamento del credito alla scadenza o, ove si tratti di titolo già scaduto, dopo trenta giorni dalla data di pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica. Il decreto, quindi, deve essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. Tale procedimento nasce dal fatto che la legge non può non tenere conto del fatto che eventualmente il titolo continua a circolare, ingenerando nei terzi l'affidamento sulla sua validità.