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Avv. Stefania Sbressa Agneni
Avvocato Matrimonialista
Autrice per Giuffrè Editore 
Responsabile AMI Sezione Territoriale di Verbania
Scrive per la rivista La Grinta di Vercelli

Caro Avvocato,

sono un uomo di 42 anni, disperato e anche depresso. Mia moglie, sposata quattro anni fa dopo breve tempo di frequentazione in quanto entrambi avevamo un età matura per creare una famiglia ed in più un sentimento forte che ci univa. Oggi sono solo da oltre sei mesi in quanto la mia cara moglie mi ha abbandonato, scomparendo dalla mia vita ( non risponde al telefono, si nega in ogni modo ed ultimamente ha cambiato numero di cellulare), portando via con sé nostra figlia di tre anni, andando a vivere con un altro uomo che ha sempre frequentato anche prima di conoscermi. I parenti di mia moglie la coprono in tutti i modi addossandomi ogni colpa, soprattutto mia suocera, che mi ha anche scritto una lettera piena di insulti e bugie. Sono preoccupato per mia figlia che non vedo da mesi e che vive con un nuovo papà a tutti gli effetti e di ciò ho le prove in quanto mi sono rivolto ad un investigatore che da mesi segue il mio caso con fotografie e varie prove di questa relazione. Mia moglie non si è ancora rivolta ad un legale e non ha ancora chiesto la separazione ed io sto attendendo questo evento accumulando il più possibile informazioni per capire come muovermi legalmente ed anche psicologicamente per il bene di mia figlia che subisce il comportamento irresponsabile della madre. Ora mi rivolgo anche a Lei, chiedendoLe un parere in merito ad una separazione che, mio malgrado, sarà un passaggio obbligato ed un consiglio su questa situazione assurda ma purtroppo vera. Io non so prendere una decisione perché ho paura di sbagliare e di contribuire a rovinare la vita di mia figlia. Attendo una risposta nella sua interessante rubrica e la ringrazio in anticipo.                                                                                    

Oscar Vercelli

 

 

Caro lettore, decidere di separarsi è spesso un grande atto di coraggio che nel suo caso, credendo nel matrimonio e nel valore della famiglia ed essendo in balia delle scelte prese unilateralmente da sua moglie, è ancora più difficile perché prima di disfare una famiglia con dei figli occorre pensarci e ripensarci. Ad ogni modo, vista la situazione da Lei prospettatami, ritengo che forse la separazione costituisce un epilogo risolutorio di un matrimonio che fin dall'inizio aveva radici molto deboli a causa della presenza costante di un altro uomo nella vita di sua moglie. Sono certa che prima o poi sua moglie Le notificherà un ricorso per separazione giudiziale chiedendo tutte le domande del caso, compreso l'affidamento e il mantenimento di vostra figlia. Quindi, se non se la sente, può attendere e non fare il primo passo legale, tenendo presente che poi dovrà costituirsi in giudizio adducendo tutte le difese del caso, considerato che il comportamento di sua moglie viola i doveri che discendono dal matrimonio secondo l'articolo 143 del codice civile, quale il dovere di fedeltà, di coabitazione e di assistenza morale e materiale. Può chiedere quindi l'addebito a sua moglie delle separazione che comporta per la stessa la perdita di diritti economici e patrimoniali. Se non lo ha ancora fatto potrebbe denunciare penalmente sua moglie per violazione dei doveri di assistenza familiare secondo l'articolo 570del codice penale e per sottrazione di persona incapace ( da intendersi anche un minore) secondo l'articolo 574 del codice penale. Tale denuncia arricchirà di elementi la sua difesa. Per quanto riguarda l'affidamento della minore la situazione è delicatissima in quanto difficilmente un figlio di pochi anni viene tolto alla madre, purché non si dimostri che non è idonea per gravi motivi. Anche sua suocera potrebbe essere passibile di querela a causa del contenuto della lettera che mi ha citato. Infine, Le faccio presente che oggi i Tribunali italiani prediligono l'affidamento condiviso dei minoricon collocazione prevalente presso uno dei genitori e con possibilità per l'altro di poter vedere i figli ampiamente. All'obbligo di mantenere la minore non è possibile sottrarsi in quanto trattasi di obbligazione che impone la legge la quale non ammette neanche una rinuncia in tale senso pena la nullità della stessa.

 

NEWS DALLA CORTE:  “il tradimento bisex del partner”  

Con la sentenza n° 1734/ 2008, la Corte di Cassazione ha affermato che la moglie bisex infedele perde l'assegno di mantenimento anche se dimostra che il marito l'ha picchiata. Quindi, anche di fronte a gesti di inaccettabile violenza, il tradimento bisex viene considerato più grave ai fini dell'addebito della separazione. Il caso riguarda una donna che aveva intrapreso una relazione extraconiugale con un uomo e con la moglie di questo. Il marito dopo aver scoperto il menage a trois aveva reagito in modo violento picchiandola.

 

Si precisa che questa consulenza online è stata fornita dietro pattuito compenso forense.

 

Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni

Articolo pubblicato nella rubrica " Diritto e Sentimenti "

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Famiglia e persone

"Famiglia e Persone" UTET Giuridica

Scritto da AVV. SBRESSA AGNENI

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