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Questo articolo è stato scritto da:

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Avv. Stefania Sbressa Agneni

contatto diretto mobile :  +39 340 79 65 261

Autrice per Giuffrè Editore

Scrive per la rivista di Vercelli La Grinta

Autrice per diversi blog giuridici

Iscritta all'Albo degli Avvocati di Verbania

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Nella società odierna con uno smartphone ci si innamora facilmente e tanto facilmente si viene scoperti dal partner sospettoso ed indagatore via internet. Perché le tracce sono tutte lì, nascoste sotto pseudomini, protette da password aggirabili con un po' d'astuzia con cui si riesce a trovare foto, dichiarazioni e spostamenti vari.

E così i fidanzamenti lunghi o brevi si rompono più facilmente così come i matrimoni soprattutto quelli logorati dal tempo, dall'abitudine e dai problemi.

Un divorzio su tre è originato sui social, e whatsapp compare nel 40% dei documenti nelle cause di separazione e di conseguenza anche la vita di noi avvocati è cambiata in quanto prima si doveva assumere l'investigatore privato oggi, invece, basta istruire bene i clienti su come trovare informazioni utili sui telefonini e computer del partner.

Il primo segnale di presunta colpevolezza che genera sospetto è quando il telefonino diventa un prolungamento della mano. E' anche vero che spiare un telefonino è illegale e molto complicato e si rischiano denunce penali. Ma chi può accusare se si dà una sbirciata al telefonino o se mentre si guardano le foto, si aprono le email, specie se la password è stata data dal partner nei momenti di pace e migliori e se poi il computer è quello di casa e comune.

Segnaliamo anche facebook con foto compromettenti, viaggi e spostamenti e con amanti dispettose/i di farla pagare.
Le vie del tradimento online vivono nella costante ambiguità tra ciò che è reale e ciò che è virtuale.
Secondo una recente indagine, le donne tendono a flertare sui social e poi a cercare l'incontro, trasformando le storie più facilmente in relazioni. Agli uomini capita, ma sono più inclini a frequentare chat erotiche dove resta tutto virtuale.
E poi ci sono i siti di incontri che di virtuale hanno solo il primo contatto.

Sul confine tra virtuale e reale, tra gelosie e paranoie, la giurisprudenza ha provato ad intervenire sul punto.
Infatti ci sono state sentenze di addebito della separazione anche per infedeltà platonica, mai consumata fuori dai social.
Va evidenziato che sottrarre tempo al coniuge e violare l'obbligo della lealtà costituiscono uno dei tanti modi di tradire, anche se tutto resta virtuale.

Quindi, se il vostro matrimonio è in crisi definitiva a causa di un tradimento virtuale, procuratevi più prove possibili per poter procedere con la separazione giudiziale con domanda di addebito contro il coniuge traditore virtuale e sui social.

Per saperne di più su questo argomento non esitate a contattare i nostri avvocati civilisti e matrimonialisti che con la consueta disponibilità vi aiuteranno a trovare la migliore soluzione legale per il vostro caso personale.

 

 

Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni

Articolo pubblicato nella sezione " Buono a sapersi "

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"Famiglia e Persone" UTET Giuridica

Scritto da AVV. SBRESSA AGNENI

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