Occorre premettere che il potere del proprietario di utilizzare liberamente il proprio fondo subisce qualche limitazione, in vicinanza del confine, per le ripercussioni dannose che ne possono derivare al fondo del vicino, anche quando il confine resti materialmente inviolato.
Le distanze minime dal confine sono imposte anche per gli alberi, i canali e i fossi, i pozzi, le cisterne, le fosse e i tubi, e per le fabbriche e i depositi nocivi e pericolosi.
In prossimità del confine, l'esigenza del proprietario di godere di aria e di luce attraverso finestre del proprio edificio viene in conflitto con l'esigenza del vicino di non essere esposto a sguardi indiscreti.
Per le vedute o prospetti (finestre che permettono di affacciarsi), la legge impone perciò distanze minime dal confine, diverse secondo che la finestra consenta una veduta diretta, oppure solo una veduta laterale od obliqua (articolo 905 del codice civile).
Per le luci non sono prescritte distanze dal confine, ma altri accorgimenti (inferiate e grate, altezza minima dal pavimento del locale in cui si trovano e dal suolo del vicino), in modo da garantire la sicurezza del vicino e da assicurare l'impossibilità di affacciarsi (articolo 901 del codice civile).
Per maggiori informazioni legali, per prenotare una consulenza legale o richiedere assistenza legale, non esitate a contattare gli avvocati Sbressa Agneni in sede a Borgomanero (0322 842177) oppure al mobile 340 7965261.
Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni
Articolo pubblicato nella sezione " Buono a sapersi "
_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
ASSISTENZA LEGALE
Ti serve assistenza legale su questo argomento ? Contatta subito lo Studio Legale Sbressa Agneni, compila il nostro modulo di consulenza online / telefonica.
_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _