Secondo il Testo Unico della maternità-paternità ( D.Lgs. n.151/2001) le donne hanno diritto a cinque mesi di maternità retribuita all'80% del loro stipendio, qualunque sia la loro posizione lavorativa. In caso di contratto a tempo indeterminato, la maternità viene pagata direttamente dal datore di lavoro, mentre se vi è contratto a progetto bisogna fare richiesta, solitamente a parto avvenuto, all'Inps o al proprio ente pensionistico. Diverse sono, invece, le possibilità di scelta alla conclusione dei cinque mesi di congedo. In caso di contratto a tempo indeterminato si può usufruire da subito (e comunque entro i tre mesi di vita del bambino) di un periodo di sei mesi, retribuiti al 30% del proprio stipendio. Invece in caso di un contratto a progetto si è obbligate a rientrare per non perdere il lavoro, ma di solito la durata della collaborazione viene prorogata per un periodo di 180 giorni. Secondo le statistiche, il 19% delle donne tra i 25 e i 34 anni con un contratto flessibile decide di avere un figlio contro il 31% delle donne con contratto a tempo indeterminato. Risulta interessante porre in evidenza che le lavoratrici precarie intervistate sostengono che con la nascita del figlio, sognano di voler cambiare vita ovvero di mettersi in proprio o di lavorare da casa.