Se l'ex moglie è scansafatiche e non ha voglia di lavorare non ha diritto all'assegno di mantenimento. Questa è la motivazione che ha spinto un giudice di Treviso a negare 1.900,00 euro al mese che una donna voleva come assegno divorzile, ma anche la corresponsione di euro 1.100,00 al mese che la donna riceveva da oltre un anno dal suo ex marito.
Per il collegio del Tribunale di Treviso il divario economico tra i due è effettivamente rilevante, ma a concorrervi vi sarebbe anche l'inerzia dimostrata dalla donna nel cercare un'occupazione. Inoltre non vi sarebbe stato alcun apprezzabile sacrificio della signora, durante la vita coniugale, che abbia contribuito alla formazione o all'aumento del patrimonio e non esisterebbe prova che sia stata condivisa anche la decisione della signora di dimettersi dalle attività lavorative.
Alla donna veniva imputata una inerzia colpevole nel reperire un'occupazione e per i giudici ha un'età che le consente di reinserirsi nel mondo del lavoro e possiede un titolo di studio facilmente spendibile.
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Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni
Articolo pubblicato nella sezione " News dalla Corte "
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