I negozi patrimoniali si distinguono in negozi a titolo gratuito e negozi a titolo oneroso.
Il codice non definisce le nozioni di gratuità ed onerosità ma vi è tuttavia in dottrina accordo per quantificare un negozio a titolo gratuito quando un soggetto, per acquistare qualsiasi tipo di diritto, beneficio o vantaggio, accetta un correlativo sacrificio, e tra vantaggio e sacrificio esiste un nesso di causalità, mentre si dice a titolo gratuito il negozio per effetto del quale un soggetto acquisisce un vantaggio senza alcun correlativo sacrificio.
Di alcuni negozi la legge presume la gratuità, di altri l'onerosità.
In genere l'acquirente a titolo gratuito è protetto meno intensamente dell'acquirente a titolo oneroso.
Il venditore è tenuto a garantire che la cosa venduta sia immune da vizi, il donante, se non è in dolo, non risponde dei vizi della cosa donata; l'acquirente, a titolo oneroso, purché sia in buona fede, non è pregiudicato dall'annullamento dell'atto d'acquisto del suo dante causa o dalla revoca di quell'atto mentre l'acquirente a titolo gratuito non ha eguale protezione, quando anche sia in buona fede.
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Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni
Articolo pubblicato nella sezione " Buono a sapersi "
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