chiama avvocato
 
0322 - 84 21 77
Chiama e richiedi un preventivo gratuito.
icona whatsapp 340 79 65 261
La consulenza telefonica è solo su appuntamento e previo pagamento anticipato.

consulenza legale online

Consulenza legale online

Dovunque tu sia, richiedici senza impegno una consulenza legale online!

VAI AL MODULO

avv matrimonialista
Avv. Stefania Sbressa Agneni
Avvocato Matrimonialista
Autrice per Giuffrè Editore 
Responsabile AMI Sezione Territoriale di Verbania
Scrive per la rivista La Grinta di Vercelli

Preg.mo Avvocato Sbressa Agneni,
mi sto separando da mio marito dopo solo un anno di matrimonio e sto vivendo un periodo di infinita delusione e crisi personale. Il problema vero del mio matrimonio è che lui non è mai riuscito a staccare il “ cordone ombelicale” con la sua famiglia ed in particolare con la madre. Si figuri che si sentivano più di venti volte al giorno e spesso mi ritrovavo i suoi genitori a cena, e difficilmente si riusciva a trovare del tempo solo per noi due. La sua famiglia era sempre presente e si intrometteva in tutto ed io per lui passavo sistematicamente in secondo piano. Tutta questa situazione ha reso impossibile continuare il nostro matrimonio. Vorrei sapere se la causa della separazione può ricondursi a mio marito per aver permesso l'invadenza di sua madre nel nostro matrimonio? Grazie e complimenti per la sua rubrica e per i temi interessanti che seguo sempre con interesse. ( Ilaria, Biella)

Cara Ilaria,
Le dico subito che fino a dieci anni fa questo fatto di cui mi dice i momenti salienti non aveva alcuna rilevanza. Oggi, invece, il nucleo familiare propriamente detto è considerato solo quello formato dai coniugi e dalla prole, così la legge è più rigorosa nel valutare i comportamenti dei suoceri e il permissivismo dei generi e delle nuore. Infatti sono frequenti le sentenze che addebitano la separazione al coniuge che non sia riuscito o non abbia voluto arginare l'invadenza del proprio genitore, laddove tale condotta abbia determinato un'irrimediabile crisi coniugale. Alla luce di quanto detto, ritengo che lei possa ottenere un giudizio di questo tipo, visto il legame intollerabile che continua a esistere tra suocera e suo marito.

NEW DALLA CORTE: PER CACCIARE DI CASA IL CONVIVENTE, BISOGNA DARGLI UN CONGRUO TERMINE.

Con la sentenza n° 7214/2013 la Corte di cassazione ha affermato che in caso di convivenza more uxorio è sempre necessario concedere un termine adeguato per trovare una casa o una sistemazione alternativa. Quindi anche se l'amore è finito, il partner non può essere buttato fuori di casa dall'oggi al domani anche se la casa è di proprietà dell'altro. Quindi, l'assenza di un giudice che decide in merito alla dissoluzione del menage non consente al convivente proprietario di ricorrere alle vie di fatto per estromettere l'altro dall'abitazione ma occorre prima avvisare il partner concedendogli un termine congruo per trovare una nuova sistemazione. Insomma non si può sbatterlo in mezzo ad una strada.

 

 

Si precisa che questa consulenza online è stata fornita dietro pattuito compenso forense.

 

Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni

Articolo pubblicato nella rubrica " Diritto e Sentimenti "

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

ASSISTENZA LEGALE

Ti serve assistenza legale su questo argomento ? Contatta subito lo Studio Legale Sbressa Agneni, compila il nostro modulo di consulenza online / telefonica.

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

 

Famiglia e persone

"Famiglia e Persone" UTET Giuridica

Scritto da AVV. SBRESSA AGNENI

logo paypal pagamento
  
Per il servizio di consulenza online, si accettano pagamenti tramite PayPal.
Accedi al modulo di contatto e chiedici un preventivo gratuito.