Il nuovo punto di vista giuridico arriva dalla Germania, dove la Corte di Cassazione ha assegnato a un'ex moglie una somma di denaro destinata alla chirurgia estetica per un massimo di euro 1.800,00 per recuperare la fiducia in se stessa e per un'iniezione di autostima perduta a causa della separazione dal marito.
A finanziare il trattamento estetico è stato condannato proprio il marito che deve pagare il conto del chirurgo estetico. Dal punto di vista pratico spesso accade che le reduci da separazioni difficili e snervanti abbiano voglia di cambiare se stesse e la propria faccia per cambiare vita magari con un nuovo partner.
L'Associazione donne e qualità della vita, su un campione di 240 signore tra i 30 e i 55 anni separate legalmente, ha ammesso di utilizzare l'assegno di mantenimento per interventi estetici, che considera addirittura prioritari rispetto ad altre necessità come pagare l'affitto o la rata del mutuo. Anche in Francia secondo Le Parisien, la terapia del rifarsi riguarda il 69% delle donne appena separate, anche se la maggior parte si concede solo qualche ritocchino di ringiovanimento.
In America il fenomeno è denominato “ chirurgia plastica di rivincita” ed è già di grande tendenza. Molte dopo aver terminato la pratica di separazione o di divorzio dall'avvocato matrimonialista si rivolgono subito ad un chirurgo estetico per riuscire ad affrontare la vita con un aspetto nuovo ma soprattutto bello e giovane.
In Italia accordi tra i coniugi in tale senso sono rari e difficilmente si vedono nelle condizioni di separazione o divorzio ma tuttavia possono essere sottoscritti accordi a latere in una scrittura privata se entrambi i coniugi hanno raggiunto un'intesa anche per quanto riguarda il nuovo aspetto estetico della donna dopo la separazione.