Gli ultimi dati Istat confermano che i tassi di separazione e di divorzi sono in continua crescita. La famiglia è sempre più in crisi e i matrimoni sono per la maggior parte a tempo determinato ed il concetto “per tutta la vita” è oramai riservato soltanto a quei pochi che hanno saputo creare un'unione coniugale su basi solide ed indistruttibili.
All'origine di questi dati negativi ci sono unioni matrimoniali mal fatte, frettolose e poco pensate. Spesso ci si sposa per convenzioni sociali, per l'età anagrafica che avanza, per interesse e sistemazione e per mille altre ragioni che poco hanno a che fare con il sentimento incondizionato e profondo di amore.
Nel 1995 per ogni 1000 matrimoni si contavano 158 separazioni e 80 divorzi, nel 2011 si arriva a 311 separazioni e a 182 divorzi. La durata media del matrimonio al momento dell'iscrizione a ruolo del procedimento risulta pari a 15 anni per le separazioni e a 18 anni per i divorzi.
L'età media alla separazione è di circa 46 anni per i mariti e di 43 anni per le mogli. Questi valori sono aumentati a causa della posticipazione delle nozze in età sempre più matura e per la crescita delle separazioni con almeno uno sposo ultrasessantenne. L'84% delle separazioni è consensuale e il 69,4% dei divorzi è congiunto. Il 90,3% delle separazioni di coppie con figli ha previsto l'affido condiviso, modalità ampiamente prevalente dopo l'introduzione della legge n.54/2006. Nel 57,6% delle separazioni la casa è assegnata alla moglie, nel 20,9% al marito.