Quando un rapporto finisce di norma la colpa non è mai di uno solo e la responsabilità è quasi sempre di entrambi e ognuno dei due coniugi ci ha messo del proprio per fare naufragare il matrimonio in modo definitivo.
Quando il giudice deve decidere a chi deve addebitare la separazione, deve sempre fare una valutazione comparativa del comportamento dei coniugi ed ovviamente non considerare il comportamento di uno solo.
Per la Corte di Cassazione è legittimo l'addebito della separazione al marito violento e fedifrago e non alla moglie che con un atteggiamento rigido e vendicativo lo denigra agli occhi del figlio per provocare odio nei suoi confronti. La comparazione dei comportamenti dei coniugi ha portato ad una motivata valutazione di merito sfavorevole al marito.
In particolare, un atteggiamneto unilaterale e rigido di un coniuge teso a squalificare l'altro coniuge agli occhi dei figli e a provocare negli stessi odio nei confronti del genitore, se protratto per lungo tempo nel corso del rapporto matrimoniale deve tradursi in una violazione degli obblighi del genitore nei confronti dei figli (art.147 c.c.) oltre che nella violazione dell'obbligo nei confronti dell'altro coniuge.
Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni
Articolo pubblicato nella sezione " News dalla Corte "
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