La caparra confirmatoria consiste in una somma di denaro o in una quantità di cose fungibili che una parte abbia dato all'altra al momento della conclusione del contratto.
Se la parte che ha dato la caparra è inadempiente, l'altra può recedere dal contratto ritenendo la caparra a titolo di risarcimento del danno.
Se, invece, è inadempiente la parte che l'ha ricevuta, l'altra può recedere dal contratto ed esigere il doppio della caparra.
Si badi però che questa è solo una facoltà attribuita al creditore insoddisfatto, il quale può anche, se lo preferisce, insistere per l'esecuzione del contratto o domandarne la risoluzione, secondo le regole generali (art. 1385 c.c.).
In questo caso, la caparra costituirà nelle mani di chi l'ha ricevuta, una garanzia per il pagamento dei danni che saranno liquidati dal giudice.
Se il contratto viene adempiuto, la caparra deve essere restituita o imputata alla prestazione dovuta.
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Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni
Articolo pubblicato nella sezione " Buono a sapersi "
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