Chi esprime la propria acquiescenza rinuncia a compiere tutte quelle azioni a tutela della propria posizione di legittimario.
Quindi, rinuncia a promuovere l'azione di riduzione spettante per legge al legittimario estromesso dal testamento che però può impugnarlo con l'azione di riduzione per vedersi riconosciuta la quota spettante per legge.
Ne deriva che i discendenti di colui che ha prestato acquiescenza, non potranno, dopo la sua morte esercitare l'azione di riduzione, in ragione della rinuncia contenuta nell'atto di acquiescenza.
Infine, vi informiamo che l'acquiescenza segue dopo un periodo di trattative per trovare un accordo tra le parti sul quantum spettante al legittimario.
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Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni
Articolo pubblicato nella sezione " Buono a sapersi "
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