La risposta è affermativa.
In tema di assegno divorzile, secondo i più recenti orientamenti, il giudice è tenuto a decidere sulla quantificazione dell'assegno anche verificando ed accertando se e quanto l'altro coniuge abbia contribuito alla carriera dell'ex marito e quindi alla formazione del patrimonio familiare.
La giurisprudenza chiarisce che l'assegno divorziale si fonda anche sul principio di solidarietà ed è volto a riconoscere all'ex coniuge anche “un livello reddituale adeguato al contributo fornito nella vita familiare in concreto, tenendo conto delle aspettative professionali sacrificate, fermo restando che la funzione equilibratrice non è finalizzata alla ricostruzione del tenore di vita, ma al riconoscimento del ruolo e del contributo fornito dall'ex coniuge più debole alla formazione del patrimonio della famiglia e di quello personale degli ex coniugi.
Così ha stabilito la Corte di Cassazione con sentenza n. 11790/2021.
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Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni
Articolo pubblicato nella sezione " News dalla Corte "
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