La sola infedeltà non giustifica una domanda di risarcimento del danno ex art. 2059 del codice civile poiché viene richiesta la lesione anche dei beni costituzionalmente garantiti.
La Corte di Cassazione nella sentenza n. 4470 del 23.02.2018 ha stabilito che ha diritto al risarcimento del danno il coniuge tradito, ma il danno patito va provato.
La Cassazione ha riconosciuto il diritto al risarcimento del danno ad un coniuge “tradito” poiché era stato provato che il tradimento aveva leso la sua dignità ed il suo onore (diritti costituzionalmente protetti).
Infine, in caso di tradimento è possibile chiedere l'addebito della separazione al coniuge infedele.
Tale domanda è proponibile soltanto con il primo atto introduttivo della separazione giudiziale ovvero il ricorso.
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Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni
Articolo pubblicato nella sezione " News dalla Corte "
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