Gentile avvocato Stefania Sbressa Agneni,
sono divorziato da qualche anno e ho un figlio di 11 anni. Convivo stabilmente e seriamente da due anni con la mia nuova compagna, per la quale a suo tempo ho lasciato la mia ex moglie. Ho appena avuto un altro figlio. Alla mia ex moglie verso un assegno di mantenimento per il figlio di euro 200.
Io ho uno stipendio mensile di euro 1.000 e la mia compagna attuale ha un lavoro part-time con uno stipendio di euro 800 circa.
Purtroppo, non riusciamo più a farcela, soprattutto adesso che è nato un altro bambino che richiede anche tante cure dal punto di vista economico. Vorrei sapere se posso ridurre l'assegno che verso per l'altro figlio in proporzione a quello che spendo per il mio nuovo bambino.
(Ignazio, '68)
Caro Ignazio,
in primo luogo, Le ricordo che non può farsi giustizia da solo e decidere unilateralmente di ridurre l'assegno di mantenimento per il Suo primo figlio.
Per qualsiasi modifica di quanto previsto in sede di divorzio deve rivolgersi al Tribunale, che valuterà se esistono o meno “novità” talmente importanti da dover rivedere l'assetto economico cristallizzato nella sentenza di divorzio.
Comunque, Le segnalo che la giurisprudenza prevalente ritiene che un nuovo figlio non sia un presupposto sufficiente per ottenere una riduzione dell'assegno di mantenimento versato dall'ex coniuge per il primo figlio.
I giudici, infatti, ritengono generalmente che il nuovo figlio sia un fatto responsabile del futuro genitore, che dovrebbe intraprendere questo passo importante soltanto quando sa di poter far fronte agli obblighi economici, presenti e futuri.
Occorre però anche considerare che il Tribunale valuterà la reale incidenza dei costi per questo nuovo bambino sulla Sua effettiva capacità reddituale al fine di verificare se, con il Suo stipendio e la contribuzione della Sua nuova compagna, può farcela ad affrontare tutte le spese.
In ogni caso, i 200 euro mensili che versa per il mantenimento del primo figlio, nella maggior parte dei Tribunali sono considerati un importo davvero minimo per un minore ed ancor di più per un ragazzo che è adolescente e che ha esigenze maggiori rispetto ad un neonato.
Per tale motivo, ritengo che difficilmente la Sua richiesta potrà essere accolta, anche perchè i figli sono tutti uguali ed hanno gli stessi diritti, e quindi anche per il Suo secondo figlio dovrebbe spendere la stessa cifra che spende per il primo.
Si precisa che questa consulenza online è stata fornita dietro pattuito compenso forense.
Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni
Articolo pubblicato nella rubrica " Diritto e Sentimenti "
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