Preg.mo avvocato Stefania Sbressa Agneni,

sono divorziata da mio marito da molti anni ed il mio matrimonio è naufragato dopo soli tre anni in quanto mi sono resa conto quasi subito di essermi sposata solo per convenienza, trovandomi all'epoca in una situazione finanziaria precaria che mi aveva fatto perdere le cose a cui tenevo di più e l'incontro con mio marito mi è sembrato che potesse risolvere i miei problemi. Così non è stato e nonostante lui mi facesse condurre una vita agiata e socialmente attiva, io non ero felice come speravo.

Negli ultimi anni della nostra unione abbiamo deciso il regime della separazione dei beni. Questa scelta fu dovuta al fatto che lui aveva contratto debiti piuttosto consistenti. Tutti i beni acquisiti in seguito, cioè la casa, la macchina e via dicendo, sono stati intestati a me. Naturalmente, spero che, dopo la mia eventuale scomparsa, lui rinunci all'eredità in favore dei figli.

Intanto, per precauzione, ho già fatto testamento. Vorrei però sapere se, nel caso io venissi a mancare, lui potrà percepire la reversibilità della mia pensione. Ora lui riceve un assegno di invalidità, più una cifra modica mensile da parte mia.

(Rita '55)

Cara lettrice,

la legge prevede che la persona divorziata abbia diritto a percepire la pensione di reversibilità nel caso in cui il giudice, in precedenza, abbia stabilito per lei il versamento di un contributo economico da parte dell'ex coniuge. Questo sembra proprio il vostro caso.

Qualora l'ex marito, dopo la sua eventuale scomparsa, dovesse rinunciare all'eredità, la pensione andrà ai vostri figli, divisa tra loro: di norma fino all'età di 18 anni e, al massimo, fino a 26.