Gentile avvocato Stefania Sbressa Agneni,
dopo cinque anni di matrimonio, il rapporto con mio marito è arrivato al capolinea ed abbiamo deciso di separarci anche perchè la convivenza è diventata insostenibile soprattutto per il suo carattere egoista ed arrogante che, a dire il vero, ha sempre avuto fin dall'inizio della nostra relazione. Basta che io dica una frase che a lui non piace e mi rimprovera. Si figuri che l'ultima che gli ho detto è “ la mattina sembro un panda per le occhiaie” e lui subito mi ha rimproverato per questa espressione.
Fortunatamente non abbiamo avuto figli e spero di ricostruirmi una vita con un uomo che mi meriti davvero.
La casa in cui abbiamo vissuto, che è di proprietà di mio marito, andrà a me, visto che non ho un lavoro?
( Ilaria, Gattinara)
Cara Ilaria,
la casa coniugale non spetta necessariamente alla moglie e non può essere considerata come una componente dell'assegno di mantenimento che va versato al coniuge economicamente più debole dal punto di vista economico.
Il giudice infatti non ha il potere di assegnarla a che non può vantare alcun diritto legale sull'immobile e che non è affidatario di figli minorenni oppure maggiorenni non ancora indipendenti economicamente.
Mi dispiace, ma nella situazione descritta, lei potrà battersi per ottenere un adeguato assegno di mantenimento.
Si precisa che questa consulenza online è stata fornita dietro pattuito compenso forense.
Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni
Articolo pubblicato nella rubrica " Diritto e Sentimenti "
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