Preg.mo avvocato Stefania Sbressa Agneni,
Le scrivo perchè sono in causa per una separazione difficile e complicata. Dura da un anno e mezzo ed io sono sfinita. Il giudice ha affidato mia figlia ai servizi sociali, lasciandola, però a casa con me. Ciò mi ha turbato molto e mi sento declassata come genitore. Le chiedo spiegazioni e chiarimenti della mia situazione.
( Lidia,'78)
Cara lettrice,
paradossalmente e a volte, l'affidamento ai servizi sociali può giovare a tutti i membri del nucleo familiare che in quel momento si sta disgregando definitivamente.
L'affidamento eterofamiliare al Comune ( che poi si avvale, per l'esercizio, dei servizi sociali) è meno invasivo di quello che può sembrare.
Sua figlia continuerà a vivere con lei nella massima serenità, almeno credo di aver intuito ed in ogni caso lo spero vivamente. Cambieranno, invece, le modalità di adozione delle scelte più importanti per la vita della bambina, riguardanti salute, istruzione ed educazione.
Tutto ciò sarà assunto sotto la direzione dei servizi sociali, ma sempre con un confronto fra lei e suo marito.
Se non ci fosse un accordo tra di voi, spetterà all'ente affidatario una decisione definitiva sopra le parti.
Quindi, le consiglio di collaborare con i servizi sociali, che hanno, come scopo primario e precipuo, quello di tutelare l'interesse della bambina che nonostante la separazione, seppur difficile, deve continuare a vivere serenamente.
Si precisa che questa consulenza online è stata fornita dietro pattuito compenso forense.
Articolo dello Studio Legale Sbressa Agneni
Articolo pubblicato nella rubrica " Diritto e Sentimenti "
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