L'espressione stalking deriva dall'inglese “to stalk” e vuole dire “ fare la posta, seguire ossessivamente la preda”.
Tipiche figure di stalkers sono l'ex fidanzato/a, l'ex coniuge, che allontanato dal partner cerca con condotta reiterata di minacce e molestie di riconquistarlo. Le loro armi sono invio continuo di sms e telefonate, pedinamenti o intrusioni nella vita privata.
Lo stalking è una violazione sistematica e continua della libertà personale verso la quale vengono messi in atto comportamenti intrusivi e continui di controllo pressante e sorveglianza costante, ricerca di contatto e di comunicazione.
La vittima è infastidita, preoccupata, stressata anche con stati d'ansia ed impaurita vero tali comportamenti non graditi che spesso diventano pericolosi, limitando la libertà di muoversi normalmente e di condurre una vita serena e tranquilla.
Lo stalker è generalmente un uomo, ma anche una donna,con una personalità disturbata che crede di avere delle buone motivazioni per fare quello che fa.
La legge 38/2009 ha introdotto all'articolo 612 bis del codice penale il reato di “ atti persecutori” comunemente riconosciuto come stalkig.
Il reato è punibile a querela della persona offesa ( entro il termine di sei mesi) ed eccezionalmente d'ufficio nei casi che la vittima sia un minore o un disabile, che vi sia connessione con altro reato procedibile d'ufficio o che il soggetto sia già stato ammonito dal questore.
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